Deliri
Repubblica, "Meloni viola il silenzio elettorale"? Si smentiscono da soli
Cortocircuito a La Repubblica. Il quotidiano diretto di Maurizio Molinari prima accusa - sia nell'edizione cartacea sia in quella online - Giorgia Meloni di aver violato il silenzio elettorale presentandosi allo stadio Olimpico per l'Italrugby e oggi 11 marzo, sullo stesso giornale, viene pubblicata una intervista a Marzio Innocenti, presidente della Federazione Italiana rugby, che dice chiaramente che "da uomo di sinistra quelle sono polemiche inutili". Apoteosi.
Ieri domenica 10 marzo, infatti, sul quotidiano si leggeva: "Nel giorno del silenzio elettorale in Abruzzo", la presidente del Consiglio, "ha parlato in Umbria, per un patto istituzionale con la regione a guida leghista, dove ha rivendicato i suoi 'record' sulla lotta all’evasione e l’occupazione femminile (apertura del Tg1), con qualche frase rivelatrice del momento: 'Siamo al governo da 14-15 mesi, ma a me sembrano 15 anni'. Poi è andata ad Amelia, per visitare una comunità di recupero, e soprattutto si è fatta vedere in tribuna a Roma alla partita Italia-Scozia di rugby".
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Quindi nell'articolo si sottolineava: "Sarà un caso, ma la palla ovale è molto pop, qui dove si vota: da L’Aquila a Paganica. Meloni – tra telecamere e fotografi - negli spogliatoi dell’Olimpico ha alzato pure il trofeo, perfetta istantanea nelle ore pre-voto".
E sul sito ancora più palesemente capeggiava questo titolo: "Meloni festeggia con l'Italrugby la vittoria sulla Scozia violando il silenzio elettorale".
Oggi 11 marzo, sempre su La Repubblica, parla Marzio Innocenzi. Che spiega: Giorgia Meloni e il ministro Lollobrigida "li ho invitati io, negli spogliatoi. E sono felice di averlo fatto: si sono comportati da sportivi. Da rugbisti". E chiarisce: nessuno spot elettorale alla vigilia del voto in Abruzzo.
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"Sono un uomo orgogliosamente di sinistra. Di idee progressiste, non certo vicino al partito di Meloni. Lo preciso, prima di dire che questa polemica è pretestuosa e inutile. Meloni e Lollobrigida sono da sempre due appassionati di rugby: mi hanno raccontato che nel Duemila, al termine della nostra partita d’esordio nel Sei Nazioni (un’altra vittoria con la Scozia, ndr ), erano entrati in campo per festeggiare".
E ancora: "Stiamo parlando del capo del governo e di un ministro. In tribuna, ho chiesto a Meloni di sedersi accanto a me e Malagò, il presidente del Coni: non voleva stare in prima fila. Alla fine della partita le ho proposto si salutare i giocatori negli spogliatoi". E conclude con una frecciata al Pd: "Da uomo di sinistra, penso che se per qualcuno questi sono i modi per contrastare la destra, siamo sulla strada sbagliata".