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Ghali, i tweet omofobi e sessisti: "Queste tr***", "Meglio putt*** che trans"

Alessandro Gonzato

Che ridere, compagni. Il nuovo leader del Pd, Elly... pardon, Ghali, è uno che la Boldrini – stando ai tweet dell’italo-tunisino – se il cantante fosse di destra definirebbe, in ordine in sparso: sessista, omofobo, razzista, patriarcale; e ancora: fascista, prodotto del linguaggio salviniano, amico di Orbán, tifoso di Trump, troglodita, elettore di Fratelli d’Italia.L’hanno idolatrato, a sinistra, il signor Ghali. Le intemerate sanremesi pro-Palestina ne hanno fatto un simulacro rosso: Bonelli e Fratoianni hanno visto in lui le stigmate di un novello Soumahoro, e vorrebberlo candidarlo, con scontata commozione in sala stampa, al momento dell’annuncio, del verde Angelo; parte del Pd vorrebbe che duettasse col campano De Luca (Ghali, non Soumahoro): “Fatti più in là”, destinataria la Schlein, col vulcanico governatore in versione rapper – cappellino storto e pantaloni col cavallo basso- accanto al rasta protagonista del Festival. Altro che Sorelle Bandiera!

LA RAFFICA

Comunque eccoli, i tweet di Ghali, che riemergono dal passato: «Queste troie si credono furbe»; «la tua tipa è multicazzi»; «hahaha meglio a puttane che a trans dai», quest’ultimo in risposta a Fedez, il signor Ferragni. Immaginiamo il volto bianco delAlcuni tweet pubblicati da Ghali la Boldrini... oddio, portatele dei sali! Dei sali perla Boldrini, veloci! I tweet sono datati 2012. Ce ne sono tanti altri. Ad esempio, 11 luglio 2014: «Quanto è difficile in Ramadan non guardare i culi davanti a me sulle scale dell’uscita della metro...»; qualche settimana prima: «Taglio di capelli da bianco, più testa da negro = zarro prepotente». Zarro, ossia tamarro.
Annata che scorri, tweet curioso che trovi: «Il Papa sarà negro», 13 marzo 2013.

 

 

 

Nel ’97, a Sanremo, i Pitura freska cantavano “Sarà vero/Dopo Miss Italia avere un Papa nero, no me par vero/Un Papa nero, che scolta le cansoni in venesìan/Perché xe nero africàn...”. Altri tempi. Altri tweet: «La barista del mio bar di fiducia», informava Ghali suscitando un certo interesse in effetti, «ha un culo devastante e quando prendo il caffè si gira almeno tre volte», conseguente hashtag “Il buon giorno si vede dal mattino”, e dev’essere stata una giornata radiosa. «Bravo Ghali, ha più coraggio lui che tanti altri a cui sarebbe richiesto di averlo per essere all’altezza delle istituzioni che rappresentano», ha scritto la Boldrini su Facebook, ma ovviamente non parlava dei tweet, ma del valore per le parole pronunciate dal palco dell’Ariston.

 

 

 

UN BELL’AMBIENTINO

Le turbo-trans-femministe di “Non una di meno” diranno una parola in più su Ghali? «Riuscire a capire quanto sei troia attraverso ortografia virtuale è davvero sensazionale», e aveva pure infilato la rima, d’altronde di mestiere l’italo-tunisino fa il rapper-trapper. Ghali canta Bell’atmosfera, yeah, yeah, yeah, yeah, yeah/ Ti prego non mi uccidere il mood, dai yeah, yeah, yeah, yeah, yeah”. A sinistra l’atmosfera è sempre da sbellicarsi. E adesso come la mettiamo con l’ospitata di Ghali dal politicamente correttissimo Fabio Fazio, domenica a “Che tempo che fa?”. Salterà? No di certo, e anzi immaginiamo le domande al vetriolo del tele-fustigatore: «Ghali, ma non si vergogna?»; «Ghali, quando ha iniziato a odiare le donne?»; «Ghali, vuole chiedere scusa a trans, omosesessuali e a quella barista?». Fazio sarà incalzante. Vabbè, ora torniamo alla realtà. «Buongiorno», scriveva Ghali l’8 marzo 2013, «ok è la vostra festa ma non esaltatevi troppo, non è San Valentino né Natale, e tu gay non centri (scritto così, ndr) nulla ok? Auguri a tutte le donne». Buona festa degli innamorati a tutte e tutti, compagne, e compagni!