Commozione

Addio al direttore Paolo Graldi, giornalismo italiano in lutto

Giornalismo italiano in lutto: addio a Paolo Graldi, una vita spesa tra carta stampata e tv, da cronista a direttore. Il giornalista è morto nella notte a Roma all'età di 81 anni, nella clinica Pio XI, dopo una lunga malattia. Con passione, competenza e professionalità, ha raccontato negli anni '70 e '80 i principali fatti di mafia e di terrorismo ed ha collaborato con Sergio Zavoli ed Enzo Biagi a trasmissioni Rai di grande successo, fino ad arrivare alla guida di due quotidiani dalla storia secolare come Il Mattino e Il Messaggero, distinguendosi come direttore per la sua signorilità. 

"Con Paolo Graldi - lo ricorda su X, l'ex Twitter, il vicepremier, ministro degli Esteri e numero 1 di Forza Italia Antonio Tajani - se ne va un bravissimo giornalista sempre attento ai cambiamenti e un analista politico di grande acume. L'ho conosciuto bene da collega e mi sono confrontato con lui da politico. Ciao Paolo, riposa in pace". 

Nato a Bologna il 27 maggio 1942, dopo il giovanissimo esordio su alcune testate locali, Graldi si era trasferito a Roma: per sei anni lavorò come "abusivo" ("oggi si direbbe precario", amava ripetere con ironia) a Paese Sera, da lui considerata un'autentica nave scuola, aperta a molti giovani. Nel 1975 Piero Ottone lo chiamò al Corriere della Sera dove resterà per vent'anni, prima cronista giudiziario, poi inviato speciale e da ultimo capo della redazione romana. Vice direttore con Zavoli al Mattino di Napoli, nell'ottobre 1994 Graldi venne nominato direttore dalla Fondazione Banco di Napoli, rimanendo al timone del quotidiano fino al 2001, quando l'editore Franco Gaetano Caltagirone gli affidò la direzione de Il Messaggero per tre anni, per poi nominarlo direttore editoriale.

In seguito Graldi è stato editorialista del gruppo Caltagirone, scrivendo per Il Messaggero, Il Mattino e Il Gazzettino di Venezia, diventando anche un volto noto come commentatore e opinionista per la tv. E proprio il piccolo schermo ha accompagnato a lungo l'attività giornalistica di Graldi, che ha collaborato a quasi tutte le trasmissioni Rai di Enzo Biagi ed è stato caporedattore con Sergio Zavoli a La notte della Repubblica e Viaggio intorno all'uomo.

Ha firmato per Rai 1 le inchieste Io e il fumo, Io e il telefono, Io e il Cibo e numerosi servizi per Scatola aperta. Per Rai Parlamento Graldi ha condotto per tre anni Parole in gioco e per La7 ha firmato la serie biennale di Effetto domino, tutto fa economia. Numerose le trasmissioni radiofoniche dirette e condotte per la Rai. Ha firmato, inoltre, la sceneggiatura di alcuni film per la tv, tra i quali Il caso Lafarge, Il caso Stawinsky, Ladri e quadri. Nel suo curriculum anche la presidenza della Scuola Superiore di Giornalismo presso l'Università Internazionale Luiss di Roma. La sua carriera è stata coronata da numerosi riconoscimenti, tra i quali il Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, il Premio Scanno, il Premio Città di Roma, il Premio Città di Milano e il Premio giornalistico Gargano "Vincenzo Afferrante".