Sentenze

Chiara Ferragni, il sondaggio: per il 68% degli italiani era in malafede

Chiara Ferragni, icona indiscussa nel mondo degli influencer, si trova al centro di una tempesta mediatica dopo aver affrontato una serie di gravi controversie, quelle arcinote di pandori e uova pasquali. Dunque la multa milionaria inflitta dall'Antitrust, il discutibile video di scuse, le indagini in corso da parte delle procure di Milano e Cuneo, coinvolte anche nello scandalo delle uova di Pasqua, hanno creato un vortice di problemi difficili da gestire.

È noto che il vero patrimonio di un influencer non risiede solo nei numeri dei conti bancari, ma nella credibilità che ha costruito nel corso degli anni. La perdita di sponsor, brand e, di conseguenza, denaro diventa il vero pericolo quando la reputazione è compromessa.

Recenti analisi sull'andamento dei dati di Instagram hanno rivelato una perdita significativa di seguaci per Ferragni, superiore alle 100.000 unità. L'engagement sui suoi profili social è in netto calo, evidenziato dai numerosi commenti negativi rivolti alle sue vecchie foto e video. Gli utenti, delusi e indignati per lo scandalo in corso, si sono rivolti ai brand chiedendo di dissociarsi dalla digital influencer.

Il video di scuse, pubblicato mentre indossava un abito diventato subito un bestseller, ha raggiunto cifre record: 12 milioni di visualizzazioni, 1,4 milioni di like e oltre 120.000 commenti. Tuttavia, gran parte delle interazioni sono state espressioni di disapprovazione. La strategia adottata da Ferragni, nonostante la sua esperienza nel settore e l'assistenza di uno staff dedicato, sembra non aver sortito l'effetto desiderato. L'annuncio iniziale del ricorso al Tar, seguito da un repentino dietrofront, è stato un fallimento clamoroso.

 

L'espressione di "errore in buona fede" è diventata un boomerang quando è emerso che lo stesso schema era stato utilizzato anche per giustificare lo scandalo delle uova di Pasqua. La credibilità di Chiara Ferragni, una volta intoccabile, sembra ora vacillare su un terreno instabile, mettendo in pericolo la sua carriera di influencer. La domanda che molti si pongono è se riuscirà a risollevarsi da questa crisi o se il prezzo da pagare sarà troppo alto per la sua reputazione nel mondo digitale.

Gli italiani sembrano aver drasticamente rivisto la loro percezione di Chiara Ferragni, la quale potrebbe non essere più considerata l'icona della famiglia perfetta, di successo e impegnata in cause nobili come il femminismo e la beneficenza. Un recente sondaggio condotto da Termometro Politico rivela che il 68% degli intervistati crede che lo scandalo che coinvolge Ferragni sia attribuibile a "malafede". Per il 24,4%, la digital influencer avrebbe ingannato molti italiani ingenui, ma la colpa principale sarebbe di coloro che si sono lasciati ingannare.

 

Il 44% degli italiani ritiene che le azioni di Ferragni fossero solo strategie per trarre profitto e che la beneficenza fosse semplicemente un modo per migliorare la sua immagine pubblica. In sostanza, due italiani su tre sembrano respingerla categoricamente. Solo il 20,4% ritiene che si sia trattato di un "errore di comunicazione" anziché di una "truffa" e approva il gesto di scuse e la donazione di un milione al Regina Margherita di Torino. Infine, solo il 5% la considera una persona genuinamente positiva che si dedica a opere di beneficenza reali, vedendola come vittima di una sorta di "caccia alle streghe". La rottura dell'immagine perfetta di Chiara Ferragni sembra essere un fatto consolidato, con la maggioranza degli italiani esprimendo un giudizio negativo sul suo coinvolgimento nello scandalo.