Rancori

Ezio Mauro: "La destra rifletta sul passato". Toh, cosa scorda

Francesco Storace

Ezio Mauro deve aver faticato molto a vergare il suo editoriale su Repubblica di ieri, dedicato immancabilmente a quell’estremista di destra di nome Giorgia Meloni. Avrebbe voluto picchiare duro sull’esaltazione del fascismo, ma gli è mancato il tema. Alla Meloni non può rimproverarlo. Sperava in un appiglio per poterla accusa di ambiguità sull’Europa e sull’Occidente, ma gli è andata male pure su questo. La Meloni ha scelto una linea che del resto non è nemmeno così distante dalla tradizione maggioritaria nella destra italiana. Ma nonostante questo, Mauro continua a scrivere che la premier non ha riflettuto abbastanza sul passato. Ma dimentica che a sinistra vanno tutti a omaggiare Berlinguer e a lodare le origini comuniste.

Scrive l’editorialista di Repubblica: si è presentata ad Atreju «come la leader non solo di un partito ma di una comunità che resta se stessa difendendo il suo passato senza alcuna revisione» e non si accorge che pare terminata persino la stagione dei saluti romani. Ezio Mauro non riesce ad ammettere che Fratelli d’Italia non ha la postura del Msi, pur rifiutandosi di gettare il bambino con l’acqua sporca. Forse, per lui e quelli come lui, il peccato imperdonabile sta nel richiamo al suo popolo. Domenica la Meloni ha detto di sentirsi sicura finché c’è la sua gente. E se vogliamo è l’espressione più democratica che un leader possa pronunciare. Non si governa con giochi di Palazzo, ma solo è il popolo a deciderlo. A sinistra non ci sono abituati. Ma hanno il pregio di rendere evidente quello che a loro manca: la sinistra ha un drammatico bisogno di antifascismo, il suo unico collante.

 

 

Esemplare in proposito questo passaggio di Mauro: «In realtà l’imbarazzo identitario delle origini consiglia oggi di saltare il rendiconto del post fascismo e del neofascismo, e di cominciare questa “storia infinita” dall’età berlusconiana, quando il Cavaliere per convenienza elettorale e per necessità di formare un campo ha tagliato i nodi della destra italiana, senza scioglierli. Meloni oggi accetta questa ambiguità e la prolunga». Mauro si è scordato che cosa è che nacque nel 1994... Repubblica e i suoi seguaci preferiscono strillare contro ciò che non c’è. Il popolo italiano è molto più avanti del giornalismo rosso e sa distinguere quel che è stato da ciò che sarà. La sinistra politica ed editoriale vuole, pretende, esige che a destra si sciolgano nodi. Tace, invece, sulle ambiguità evidenti che stanno nel campo opposto. Ad esempio, Ezio Mauro la farà mai una domanda ad Elly Schlein sul silenzio glaciale in nome di Toni Negri? Chi temevano di disturbare? Qualche comunista...?