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Vittorio Feltri fa impazzire la sinistra: "Ho combinato un casino alla Festa dell'Unità"

Vittorio Feltri si concede a ricordi e confessioni e ammette di essere stato alla Festa dell'Unità. Storico festival organizzato dal Partito Comunista Italiano prima e dal Pd poi, il fondatore di Libero riferisce: "Non mi hanno mai invitato ma io ci sono andato lo stesso. Non succedeva mai niente a Bergamo, quando a settembre c'era la Festa de l'Unità io ci andavo, così me la spassavo un po'. La prima volta avevo 18 anni". In quell'occasione - spiega in collegamento con David Parenzo a L'Aria Che Tira - "c'era Giorgio Gaber".

Poi, diventato una firma del Corriere della Sera, ecco che "mi mandavano lì. Ma ho combinato un casino e quindi non mi hanno più mandato lì. Li ringrazio - prosegue nella puntata di venerdì 15 dicembre su La7 -. Le cose sono sempre uguali". Ma quello svelato nello studio di Parenzo non è l’unico aneddoto sulla festa dem. Tempo addietro Feltri ha rivelato un altro retroscena che lo ha visto protagonista.

 

 

"Una decina d’anni fa, lavoravo già a Libero, venni a sapere che a una Festa dell’Unità volevano uccidere un’asina per fare lo stufato. Mi misi in contatto con l’organizzatore e la comprai per 300mila lire". A quel punto Feltri la portò a casa: "Era martedì o mercoledì. Il venerdì, al mio rientro, mi corse incontro e mi fece le feste. Come faceva a sapere che ero stato io ad averla salvata? Quest’asinella vive ancora, tutti i sabati vado a trovarla e lei mi fa festa. Pensate che tiene a bada tutti i cavalli. È la dimostrazione che anche nel mondo animale le femmine sono le migliori".

Qui il racconto di Feltri, ospite de L'Aria Che Tira, sulla Festa dell'Unità