La lettera

Luciana Littizzetto sbotta: "Caro maschio min***a, esiste una cosa"

La consueta lettera a Che Tempo Che Fa nella puntata di domenica 26 novembre Luciana Littizzetto la dedica agli uomini. Una missiva, tiene a precisare, firmata da 106 persone. Tutte vittime di violenza. "Caro maschio. Maschio alpha, beta e mi***ia. Caro fuco. Caro yin della mia yang, caro yang della mia yin, Merlo maschio, omino nero sulla torta nuziale. Portatore del sacro Graal. Uomo barbuto sempre piaciuto. Altra faccia della mela, quella col picciolo...", è l'esordio sul Nove.

E ancora: "Dopo decenni in cui i maschi ci hanno detto 'ti spiego' una cosa che potevamo spiegare noi a loro, questa sera a nome di tutte faccio io il contrario. Sappiamo benissimo che non tutti gli uomini sono mostri e ci mancherebbe altro. Ma esiste una cosa che si chiama responsabilità collettiva che da maschi dovete assumervi. Perché noi donne quello che dovevamo fare l’abbiamo fatto. Siamo state coraggiose. Abbiamo denunciato. Abbiamo chiesto aiuto, abbiamo gridato, siamo scese in piazza, abbiamo manifestato, siamo state solidali tra di noi".

 

 

Ma "ora tocca a voi. A voi uomini. Voi dovete scendere in piazza. Voi uomini intelligenti, Voi uomini per bene, voi uomini rispettosi. Che siete fidanzati, mariti, figli, papà, ex, amici o conoscenti di una sera. Anche voi che dite 'io sono diverso. Non è colpa mia'. E invece si". Il motivo per la comica torinese è chiara: "Ogni volta che siete stati zitti e non ci avete difeso sul lavoro, o nel giro di amici, che avete riso di noi per non sentirvi emarginati dal gruppo, l’infinita carovana dei vostri silenzi è responsabilità vostra".

 

 

Da qui l'appello: "Adesso tocca a voi parlare, dire che non è colpa delle madri se i figli sono assassini, che non esiste nessuna che se l'è cercata, ma uno di voi che gliele ha date. Non è vero che i maschi si devono comportare da maschi, si devono comportare da uomini. "Io porto i pantaloni", non lo dici in casa, lo puoi dire solo al commesso di Zara. […] Tocca a voi dire agli uomini ottusi che se una donna si emancipa non è una z***ola, è semplicemente una donna libera di scegliere, di decidere della sua vita e libera persino di lasciarti. L'amore è cura, non è possesso. Se ti molla devi fartene una ragione. A cambiare non deve essere un singolo ma un sistema. Perché non è detto che un ragazzo un po' geloso e morboso alla fine diventi un assassino, ma dovete ficcarvi in testa che il solo fatto che uno sia geloso e morboso è già un problema. L'omicidio è l'ultimo piano di una scala, il più tremendo, ma noi non ne possiamo più di tutti gli altri scalini prima. Può darsi che non siate responsabili della situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla. Questo lo diceva Martin Luther King e non ci crederete, ma anche lui era un uomo".