Nessuna sorpresa

Amadori, Christian Raimo attacca? Ecco cosa scriveva un anno fa

Alessandro Amadori è finito nella bufera per la pubblicazione del libro "La Guerra dei sessi. Piccolo saggio sulla cattiveria di genere" sia sulla cattiveria maschile che su quella femminile.

Il testo, in particolare, è finito nel mirino del quotidiano Domani: Christian Raimo in un articolo scrive che il volume con il libro del generale Vannacci condivide lo stesso servizio di self-publishing, "uno stile vagamente cospirazionista e l’insofferenza per il politicamente corretto". Raimo scrive ancora che l'autore "derubrica la violenza di genere all’espressione della 'cattiveria, rimandando la questione all’individualità e non considerandone il carattere sistemico". 

Polemiche a parte, non sorprende che a prendere di mira Amadori e il governo sia Raimo. D'altronde il professore è sempre stato schierato contro l'esecutivo, fin dall'inizio del suo insediamento. Lo dimostra un tweet risalente al 21 ottobre 2022, quando i ministri dovevano ancora iniziare il loro lavoro nei dicasteri. Raimo prese di mira proprio Valditara e su Twitter scrisse: "Ministro dell'istruzione e del merito, da ora in poi sappi che io a scuola insegno solo storia militare per formare le truppe scelte che domani vi verranno a assediare". Una sorta di avvertimento metaforico. 

 

 

 

Proprio Raimo nei giorni scorsi è stato protagonista di un'accesa discussione con David Parenzo a L'Aria che tira su La7. Si stava parlando di patriarcato e gli ospiti del talk, oltre a lui, erano Francesco Borgonovo, Roberto Castelli e Benedetta Scuderi, portavoce dei giovani Verdi Europei. Il docente ha subito detto di non sentirsi a suo agio a parlare di femminicidio con una sola donna in studio: "È veramente una situazione al limite. Commentiamo un femminicidio e lo stiamo facendo tra quattro maschi e una donna, una roba che giuro è inguardabile. Dobbiamo parlare di che cos'è il patriarcato? Cerca di fare questa roba - ha detto a Parenzo, riferendosi alla necessità di far parlare la Scuderi - perché sennò faccio una figura di me***a e a me non mi va, me torno in classe e faccio le mie cose".