Otto e mezzo
Mario Sechi-Lilli Gruber, lo scontro sull'attacco a Meloni: "Un dato di fatto"
L'omicidio, brutale ed efferato, di Giulia Cecchettin, è diventato a tempo record anche un caso politico. Dalle parole di Laura Boldrini fino all'attacco di Lilli Gruber contro Giorgia Meloni, accusata di essere espressione di una "cultura patriarcale", proprio quella cultura secondo cui, per la sinistra, sarebbe maturato l'orrore commesso da Filippo Turetta.
A Gruber, Meloni ha risposto in modo duro, sui social, postando una foto di lei, della madre e della figlia. "Non so come facciano certe persone a trovare il coraggio di strumentalizzare anche le tragedie più orribili pur di attaccare il governo. Ora la nuova bizzarra tesi sostenuta da Lilli Gruber nella sua trasmissione di ieri sera è che io sarei espressione di una cultura patriarcale", scriveva il premier. E ancora: "Come chiaramente si evince da questa foto che ritrae ben quattro generazioni di cultura patriarcale della mia famiglia. Davvero senza parole", concludeva Meloni. E ancora, Gruber ha replicato accusandola di essere "poco abituata alla democrazia": secondo Lilli, insomma, vietato replicare a un attacco del genere.
Ovviamente il caso tiene banco a Otto e Mezzo, il programma condotto dalla Gruber su La7, nella puntata di martedì 21 novembre. Ospite in studio Mario Sechi, direttore di Libero, protagonista di un'accesa discussione con la padrona di casa. "Il problema di fondo è il fatto che una presidente del Consiglio attacchi personalmente un giornalista: normalmente nelle democrazie mature non accade. La iper-sensibilità alle critiche, nel caso specifico, è un segno di forza o debolezza?", chiede Gruber a Sechi.
"È un segno che Meloni risponde alla tua opinione con la sua storia. Questo è un dato di fatto. Non vedo un attacco personale a te e alla trasmissione. Tu hai detto che Meloni è esempio del patriarcato. E lei risponde sui social", rimarca il direttore. "Non ho detto questo", ribatte Gruber. "Di fatto sostieni questo, puoi farlo. Ma non puoi pretendere che il premier non risponda", tiene il punto Sechi. "Ma io non le ho rivolto una domanda? Cosa vuoi dire?", aggiunge la conduttrice.
"Hai espresso un commento su di lei - replica ancora il direttore -. Le domande retoriche sono molte e hanno la risposta implicita. Hai espresso il tuo punto di vista e lei ha espresso il suo, dicendo che io non sono come vengo dipinta, guardate la storia della mia famiglia, siamo tutte donne. E il padre non c'è stato. Finisce là, punto, è un dato oggettivo e non si può contestare. Poi c'è uno scenario politico in cui la sinistra dice che il patriarcato è di destra, e questo favorirebbe alcuni reati. Secondo me è molto grave: è una strumentalizzazione politica che non ha motivo di esistere. Questo è il clima che si sta creando a mio avviso, ed è profondamente sbagliato", conclude Mario Sechi, puntando il dito contro chi sta cavalcando la tragedia di Giulia.