Sempre peggio
Aboubakar Soumahoro, ora spunta anche la pista californiana
Per Aboubakar Soumahoro oggi - mrcoledì 8 novembre - è il giorno del verdetto. Si riunirà infatti la giunta per le elezioni della Camera che dovrà esaminare le contestazioni arrivate dalla Corte di Appello di Bologna sulle presunte irregolarità nelle rendicontazioni per la campagna elettorale. I documenti sono stati secretati dal presidente della giunta, Federico Fornaro, esponente dello stesso schieramento che ha eletto Soumahoro in Parlamento, ma il Giornale è riuscito a consultare il dispositivo del Tribunale firmato dal presidente del collegio Maria Cristina Salvadori.
Si tratta, spiega Pasquale Napolitano, di un dettagliato report di cinque pagine dove vengono contestate i fondi arrivati da una società californiana, la Stirpe tecnology Europe: 6981 euro che invece sarebbero il risultato di una raccolta online gestita da una piattaforma californiana. Per i giudici si tratterebbe invece del contributo di una società a un candidato. E per tale ragione avrebbe richiesto una procedura speciale in base alle norme sulla trasparenza. Altro punto contestato dai magistrati, rivela Il Giornale sarebbe la differenza tra la rendicontazione depositata dal deputato al Tribunale e la movimentazione sul circuito Postepay attivata per le spese elettorali. Sul circuito postale sarebbero transitati circa 20mila e 990 euro, mentre nelle rendicontazioni risulterebbero spese e movimenti per una cifra superiore.
Si legge sul Giornale inoltre che sarebbero anche emersi una serie di ritardi negli adempimenti previsti dalla legge per le spese elettorali: dalla nomina del mandatario, avvenuta a elezione già conclusa, alla consegna della rendicontazione. Anomalie che avrebbero spinto la Corte di Bologna a chiedere un esame da parte della giunta di Montecitorio. Esame che inizierà oggi e che potrebbe avere come epilogo finale la decadenza del deputato nel caso siano accertate e confermate quelle che per ora sono accuse di primo grado.