Il fumettista

Zerocalcare sbotta: "Tu che ca*** fai?", come risponde alle critiche

Zerocalcare è tornato a parlare dopo aver fatto sapere che non andrà al Lucca Comics per via del patrocinio dell’ambasciata di Israele. Una decisione che ha scatenato parecchie polemiche, con l’artista che ha deciso di rispondere a tono a uno dei tanti attacchi che ha ricevuto sui social. “Sono stato più volte in Siria - ha scritto - quando c'era l'Isis per supportare i curdi e chi combatte sul campo il jihadismo. Lo faccio ancora tutti i giorni come posso”. 

 

 

“Amiche e amici miei più coraggiosi di me - ha aggiunto - ai jihadisti gli sono andati a sparare direttamente. Tu esattamente che ca*** fai?. Rispondo solo a uno scemo a campione ma vale per tutti quelli che fanno finta di confondere la richiesta di finire bombardamenti e apartheid - ha chiosato - con l'appoggio a formazioni islamiste o antisemite”. Fatto sta che il caso di Zerocalcare ha risvegliato anche la politica: dopo Matteo Salvini, anche Alfredo Antoniozzi ha criticato la sua scelta di non andare al Lucca Comics. “Mi permetto di dire che un artista - ha dichiarato il vicecapogruppo di Fdi alla Camera - specialmente oggi, deve mandare segnali distensivi ma molti di loro fiutano l’area del dissenso più conveniente per fare business”. 

 

“Rifiutare una partecipazione a un evento culturale - ha proseguito - perché c’è il patrocinio di Israele è assurdo, così come era assurdo censurare Dostoevskij, come è stato fatto anche da noi, un mese dopo l'invasione di Kiev, perché russo. Molti artisti sono politicamente scorretti per convenienza ed è così dagli anni settanta, quando dichiararsi di sinistra e impegnati portava a vendere più dischi. Ognuno è libero di esprimere la sua critica ma confondere responsabilità politiche eventuali con una cultura intera o uno Stato è solo un modo divisivo ma molto utile a farsi pubblicità”.