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Napolitano, Alain Elkann: "Vede, avevo ragione io!"

Oggi, domenica 24 settembre, la camera ardente allestita al Senato per Giorgio Napolitano. Martedì i funerali e il lutto nazionale. Sui quotidiani, ovviamente, prosegue l'analisi della figura del due volte presidente della Repubblica, scomparso a 98 anni. Ed ecco che anche Alain Elkann, su La Stampa, ci tiene a dire la sua. Lo stesso Alain Elkann che quest'estate sollevò un diluvio di polemiche per l'arcinoto articolo sui giovani "lanzichenecchi" che disturbarono le sue letture in treno, il Roma-Foggia.

Bene, il punto è che Elkann, curiosamente, scrive di Napolitano per... parlare di sé. Insomma, un commento destinato a far discutere, ancora una volta. "Sento il bisogno di scrivere un piccolo ricordo personale del Presidente Giorgio Napolitano", introduce il suo intervento. Dunque ricorda come nel 2006 Giulio Anselmi, allora direttore della Stampa, gli chiese di intervistare un Senatore a vita. E lui scelse proprio Napolitano. "Andai a Palazzo Giustiniani, dove aveva un ufficio molto spartano. L'ho salutato e lui, guardando l'orologio, sottolineò che avevo qualche minuto di ritardo".

 

Ed ecco che poi Alain Elkann punta i riflettori su se stesso. "Eravamo a poche settimane dall'elezione del Presidente della Repubblica e io uscendo gli dissi: Lei fa vita ritirata, ma presto sarà eletto Presidente. Lui un po' seccato mi disse: Elkann, non ne parliamo neanche. Le ho detto che ormai sono lontano dalla vita politica attiva". Dunque, aggiunge, pochi giorni dopo incontrando ancora Napolitano si spese nuovamente nella profezia quirinalizia. "La smetta con questa storia, è assurdo", rispose lui. Ed Elkann rispose: "Vedrà che le telefonerò per farle i complimenti e gli auguri".

"Pochi giorni dopo - riprende Elkann - Giorgio Napolitano venne eletto Presidente della Repubblica. Appena saputa la notizia, senza preoccuparmi di disturbare e mantenendo il mio proposito, gli telefonai subito. Lui, malgrado l'emozione del momento, mi rispose e io gli dissi: Vede Presidente che avevo ragione! Tanti auguri!. E lui mi rispose con tono allegro: Sì, la ringrazio per gli auguri. Non me lo aspettavo. Ci vedremo presto", conclude Alain Elkann il suo racconto. Un racconto sorprendentemente egoriferito.