Geopolitica

Paolo Mieli, il retroscena: "Putin-Papa Francesco, la tela è possibile"

La mediazione tra Russia e Ucraina potrebbe essere vicina. A rendere ottimisti le parole di Sergej Lavrov. Come ricordato da Paolo Mieli, il ministro degli Esteri russo ha ammesso che il presidente della Conferenza episcopale italiana tornerà "presto" a Mosca. Un segnale - lo definisce la firma del Corriere della Sera - "per chi spera in una sorpresa positiva nella guerra d’Ucraina. Lo stesso quotidiano della Cei, Avvenire, si è sbilanciato scrivendo che "la tela di pace che il cardinale Matteo Zuppi sta pazientemente tessendo da più di due mesi a questa parte comincia a dare i propri frutti".

La palla dunque passa al Cremlino. La prima avvisaglia di un qualche interesse di Putin per la pace, prosegue Mieli, "deve essere la riconsegna a Kiev dei bambini ucraini rapiti nel corso della guerra". D'altronde i minori "trasferiti" in Russia dall’Ucraina sarebbero ben settecentomila. Già nel precedente viaggio di Zuppi a Mosca, il presidente della Cei incontrò Maria Lvova-Belova, commissario della Federazione per i "diritti dei bambini". In quell'occasione il cardinale strappò la promessa di riconsegnare all’Ucraina una parte dei bambini rapiti.


 

Al momento, tiene a precisare Mieli, si tratta solo di indiscrezioni perché "non sapremmo dire quanto sia solida la tela fin qui tessuta dal presidente della Cei. Né quanto sia maturo il 'frutto' della pace". Certo è che non può passare inosservato quanto dichiarato da Avvenire, ossia "che la maturazione è in atto". Motivo per cui "è assai probabile che stavolta Zuppi otterrà il ritorno a casa di quei bambini. O quanto meno di un numero consistente di loro". Da qui "l’immagine di quelle migliaia e migliaia di bambini che, per merito di papa Francesco, vengono restituiti alle loro famiglie entrerà — ne siamo certi — nei libri di storia". Al contrario se l’incontro tra Zuppi e Lavrov si risolvesse in una chiacchierata pur animata da buone intenzioni — quantomeno da parte del cardinale — "la delusione sarebbe grande. Davvero molto grande".