Chi sale in cattedra

Roberto Saviano, Don Patriciello: "Perché si deve vergognare"

Alberto Busacca

Ancora paura, a Caivano. Un’altra notte col rumore delle pallottole che rovina il sonno. Un’altra “stesa”, l’ennessima. Che fa arrabbiare e reagire, una volta di più, il parroco don Maurizio Patriciello. Ce l’ha con i delinquenti, don Patriciello. Ma non soltanto con loro. Già, perché lui, in un post pubblicato su Facebook, se l’è presa pure con quelli che hanno criticato l’intervento dello Stato in queste zone troppo spesso dimenticate. E a tanti, a sinistra, saranno fischiate le orecchie...

«La domenica», ha scritto il parroco, «volge a termine. Manca poco più di un’ora alla mezzanotte. Perla gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. Sfrecciano per i viali sparando all’impazzata. È il terrore». «Le ”stese”», ha aggiunto, «fanno paura. Può morire chiunque. Signore, aiutaci. E voi tutti che avete criticato le forze dell’ordine e l’intervento del governo, vergognatevi. E, se avete il coraggio, venite voi ad abitare con i vostri figli al “Parco Verde” in Caivano. Forza, fratelli e sorelle onesti del Parco Verde. Coraggio. Il Signore non ci abbandona».

Leggendo le parole di don Patriciello viene subito da pensare a Roberto Saviano, per il quale l’intervento del governo a Caivano era stato solo «un’inutile sceneggiata di propaganda». Così come viene da pensare alle tante critiche rivolte all’esecutivo dal Partito democratico.

 

«Quando si spara servono le divise», ha detto ad esempio ieri il dem Sandro Ruotolo, «ma serve anche occuparsi di povertà educativa, e culturale, di lavoro». Frasi, queste, a cui indirettamente ha risposto ancora don Patriciello: «Quando hanno sparato con i kalashnikov ci volevano le forze dell’ordine, non il maestro». E poi: «Le polemiche di questi giorni sono state inutili e strumentali. Che le forze dell’ordine da sole non bastino lo sa anche mia nonna, così come tutti sanno che ci vogliono pure scuola, bellezza, sport». Il parroco di Caivano, però, non vuole entrare nella polemica politica. E ha precisato: «Prima di invitare Giorgia Meloni ho invitato e sono stato ricevuto da Matteo Renzi e da Giuseppe Conte. A me i colori non interessano. Io ho invitato il presidente del Consiglio, punto. Tutte le altre cose sono pretestuose». 

Una sferzata alla sinistra è arrivata invece da Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera: «“E voi che avete criticato l’intervento del governo e delle forze dell’ordine, vergognatevi”. Basterebbero queste inequivocabili parole scritte da don Patriciello per stendere un velo pietoso su una sinistra ciarliera che ha aperto uno scontro politico anche sulla formulazione del dl Caivano voluto dal governo Meloni, criticando e ritenendo inutile l’operazione di polizia di qualche giorno fa. Ma si sa, la sinistra, soprattutto quella di oggi, non conosce vergogna».