Che autogol
Lilli Gruber sulla Rai: "Meritiamo uno spettacolo più decoroso". Ma si smaschera da sola
Scalda i motori, Lilli Gruber, da lunedì di nuovo in onda con Otto e Mezzo su La7, il salottino rosso, il plotone d'esecuzione perennemente puntato contro il governo Meloni. E così Lilli la rossa torna a parlare. Lo ha fatto negli ultimi giorni e lo fa anche oggi, domenica 10 settembre, in una lunga intervista al Corriere della Sera. Spazia a tutto campo, dalla guerra in Ucraina alle prossime elezioni negli Usa, dall'eredità di Mario Draghi al possibili ritorno del Covid.
Ma, ovviamente, si parla molto di Meloni, del centrodestra. Si parte del premier. Cosa ne pensa? "Di sicuro non è una underdog, ma una politica abile che ha costruito la sua carriera in anni di militanza e Parlamento - premette -. Ora è presidente del Consiglio, ma ugualmente vive costantemente sulle barricate: in tempi così critici avremmo bisogno di non dividere il Paese in amici e nemici. Sembra le risulti difficile togliersi l’abito della comiziante d’opposizione per mettersi quello istituzionale di premier", sentenzia velenosa Lilli Gruber, cancellando con un tratto di penna tutto quel che Meloni sta facendo per evitare un perenne scontro politico.
Quindi contro il compagno, Andrea Giambruno: "La politica è anche capacità di prevenire i problemi. Giorgia Meloni doveva avvertire il suo compagno di evitare commenti inutili che l’avrebbero messa inevitabilmente in imbarazzo, vista la rilevanza del suo nuovo ruolo istituzionale", filosofeggia Gruber. Ovviamente, la conduttrice scorge un rischio-fascismo. "Il pericolo è che questi rigurgiti vengano legittimati da alcuni esponenti della maggioranza. La destra sta conducendo una legittima battaglia culturale contro quella che definisce l’egemonia della sinistra. Il rischio è che si finisca per dare dignità a pulsioni retrive, xenofobe e antidemocratiche che la nostra Repubblica finora è riuscita a tenere ai margini", afferma la Gruber, tratteggiando un'Italia di fatto razzista e intollerante. Un'Italia che però vede soltanto lei, almeno in queste apocalittiche proporzioni.
Poi la tv. Sul futuro di Mediaset: "Leggo che il figlio Pier Silvio ha saldamente le redini dell’azienda in mano. Più complicato mi sembra il discorso sul futuro di Forza Italia senza Berlusconi". Quindi la Rai: la destra non ha semplicemente fatto quel che faceva la sinistra? "La Rai è irriformabile e la politica insaziabile. E leggo che Giorgia Meloni avrebbe stretto un patto con Marina Berlusconi per tutelare le aziende di famiglia. I cittadini che pagano il canone meriterebbero uno spettacolo più decoroso. E finalmente una legge sul conflitto di interessi", conclude Lilli Gruber, secondo la quale - s'intende - lo spettacolo decoroso in Rai è soltanto quello che possono offrire governo e conduttori schierati, ma a sinistra.