Lezione
Giambruno, la Ferragni insulta e Mughini la stronca: "Mi offendi"
"È talmente ovvio che un uomo che valga l'essere uomo mai e poi mai dovrebbe neppure sognarsi di sfiorare con un dito una donna seppure ubriaca e malcerta di sé. Mai mai e poi mai. E questo per rispetto di sé, per elementare rispetto di sé": Giampiero Mughini lo scrive in una lettera a Dagospia, riferendosi alla questione che oppone da una parte Chiara Ferragni e dall'altra Andrea Giambruno. Sullo sfondo gli ultimi casi di violenza sessuale e la polemica che ha coinvolto il giornalista nonché compagno di Giorgia Meloni, finito nella bufera per il suo appello alle ragazze a stare attente e a non ubriacarsi. "Stranamente è sempre la donna a essere colpevolizzata: victim blaming allo stato puro - aveva scritto l'influencer -. Ci tengo a ricordare ad Andrea Giambruno e ad altri colleghi giornalisti che non abbiamo problemi con i lupi; e neppure con i giganti buoni, mostri, cani e bestie varie. Il nostro problema sono gli uomini, come loro".
"La Ferragni - mi pare - intende che già il fatto di esser uomo lo mette (ci mette) nella condizione di minacciare la donna in quanto tale, di costituire una minaccia dei suoi diritti e delle sue libertà. Mi sento offeso da una tale affermazione", ha continuato Mughini. Che poi ha sottolineato che non ci sono differenze tra uomo e donna, tranne che in un caso: "Da quando avevo vent'anni mai in un solo particolare ho ritenuto gli uomini costitutivamente "diversi" dalle donne. Eravamo tutti delle persone, e gli uomini e le donne, e ciascuno/ciascuna lo era a modo suo". E ancora: "È sotto le lenzuola che quella differenza conta eccome, tutto il resto delle volte niente affatto. E invece quando le Donne si mettono ad esaltare le Donne, io mi addormento dalla noia".