La scrittrice
Michela Murgia, "sarà presto dimenticata": chi la stronca
"Il vero rispetto che si deve ai morti, oltre la pietà, è la verità. E la verità è che Michela Murgia era tante cose, che rappresentava in maniera esemplare, ma tutte queste cose avevano poco a che vedere con la letteratura": Corrado Ocone lo ha scritto in un articolo sul sito di Nicola Porro, riferendosi alla scrittrice scomparsa la settimana scorsa all'età di 51 anni. Secondo il giornalista, il lavoro della Murgia come autrice non lascerebbe grandi eredità: "Come scrittrice non rimarrà certo negli annali della nostra storia letteraria, sarà presto dimenticata".
"Murgia era una attivista che faceva politica con l’abito della scrittrice, ben consapevole che nessuno o quasi avrebbe letto i suoi dimenticabili libri in futuro - ha proseguito Ocone -. Ed è stata un’attivista politica fino all’ultimo, fino alla messinscena del matrimonio queer e da ultimo del funerale. Il quale è sembrato essere stato costruito sotto una perfetta regia, come lo erano un po’ tutte le sue uscite pubbliche. Assolutamente murgiano".
Secondo il giornalista, "la parte più interessante della personalità di Michela Murgia era quella relativa al suo cattolicesimo, che non era affatto, come pure si potrebbe credere, un portato del suo fluidismo, ma aveva basi filosofiche abbastanza solide (la Murgia era una teologa) in un’interpretazione o eresia del cattolicesimo ben precisa: quella che espunge ogni elemento “naturale” dalla fede e fa della fluida spiritualità una sorta di assoluto epistemico". E infine: "Siamo fermamente convinti che quella della Murgia non è stata 'vera gloria', ma in ogni caso, come il Manzoni del 5 maggio, lasciamo 'ai posteri l’ardua sentenza'. Riparliamone fra qualche anno".