Ormai è un tarlo
Carlo Rossella, altro veleno sulla Meloni: "Soprattutto il tedesco..."
Carlo Rossella torna ad attaccare Giorgia Meloni nella sua rubrica "Alta società" su il Foglio. "In Europa c'è molta diffidenza nei confronti del governo italiano, dove pochi parlano bene le lingue. Soprattutto il tedesco, ignorato dai più", scrive. Il riferimento è ovviamente alla premier Meloni la quale, come lei stessa ha ammesso, non sa parlare il tedesco. Peccato però che sappia esprimersi perfettamente in inglese, in spagnolo e in francese. Non un dettaglio, se si considerano le conoscenze linguistiche dei precedenti presidenti del Consiglio italiani, fatta eccezione per Mario Draghi.
E sicuramente quello della lingua era solo un escamotage utilizzato da Rossella per andare contro la premier, da lui tanto odiata. Doveva far passare il concetto che nei salotti europei "c'è diffidenza" nei suoi confronti. Eppure, altri autorevoli giornalisti hanno rivelato che in realtà la Meloni è molto apprezzata all'estero. In Europa, in particolare, da Ursula Von der Leyen e dall'olandese Rutte. Senza dimenticare che il presidente degli Stati Uniti Biden, dopo averla sentire parlare di sostegno all'Ucraina, l'ha invitata alla Casa Bianca, mentre Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha voluto un faccia a faccia con lei, e per incontrarla ha organizzato una cena nella sua dimora, cosa mai successa prima...
Ma si sa per Rossella la Meloni resta una "fascista". "Ha proprio l’aria del tiranno, della persona alla quale le idee degli altri non interessano nulla e che vuole imporre agli altri le sue anche con una certa potenza. Non mi sono accorto ancora delle cose positive del suo governo, mi sto accorgendo invece di cose negative, sia della stessa Meloni, sia della sua compagine, il giro meloniano, che mi sembra una compagnia di giro non certo frequentabile", aveva detto il presidente di Medusa Film ed ex direttore del Tg1 da Giovanni Floris, "ti guardano male anche dalla televisione. La loro cultura politica puzza di una ideologia di tanti anni fa. Nel 1922 è andato al potere lui (Benito Mussolini), nel 2022 è andata al potere lei. C’è una continuità di idee, di espressioni e di slogan tra i due. C’è una dose di fascismo dentro la Meloni, cioè l’autoritarismo e il non voler capire gli altri”.