L'inchiesta
Andrea Purgatori, i medici indagati: "Sicuri del nostro operato"
Hanno la coscienza a posto i due medici indagati nell'inchiesta della Procura di Roma che deve far luce sulla morte di Andrea Purgatori. Come riferisce all'Ansa l'avvocato Fabio Lattanzi che li rappresenta, il professor Gianfranco Gualdi e il dottor Claudio di Biasi si dicono "sicuri che gli accertamenti tecnici dimostreranno la correttezza del loro operato". "Rispettiamo il dolore della famiglia e ci sottraiamo dal processo mediatico". "Sicuri della correttezza dell'operato" dei due medici "speriamo che il clamore si attenui", ha concluso il legale.
Intanto si aspetta l'autopsia del giornalista che è stata affidata dai pm romani all'istituto di medicina legale del Policlinico di Tor Vergata. L'esame autoptico, che verrà effettuato mercoledì, sarà preceduto martedì da una tac. Se poi si renderà necessario potrebbe essere chiesta un'ulteriore consulenza. La famiglia di Purgatori vorrebbe affidare poi una superperizia a dei medici non romani per ottenere imparzialità assoluta. Gli esami dovranno stabilire la presenza di metastasi tumorali nel cervello, dove e a che stadio, e possibili tracce di un'ischemia e il suo livello di gravità. Inoltre si verificherà l'esatta causa della morte allo stato attribuita a una pericardite settica.