Rinvio
Zaki, slitta il ritorno in Italia. Ed esplode la polemica
Slitta il rientro di Patrick Zaki. Il ricercatore egiziano non arriverà in Italia domani 22 luglio, come annunciato in precedenza, ma "fra un paio di giorni", per ragioni burocratiche. Lo ha scritto in un post pubblicato sul suo profilo Twitter lo stesso Zaki, a cui alcuni giorni fa il capo dello Stato egiziano, Abdel Fattah al Sisi, ha concesso la grazia, consentendogli di non scontare la pena comminata di tre anni.
"C’è un leggero cambiamento nei piani poiché è venuto alla nostra attenzione che i documenti ufficiali per revocare il divieto di viaggio saranno finalizzati domenica a mezzogiorno. Quindi, dopo dovremo viaggiare per assicurarci che la mia situazione legale sia chiara al 100 per cento", ha scritto. Rivolgendosi alla città dove stava studiando prima del suo arresto nel 2020, Bologna, Zaki ha aggiunto: "Stai tranquilla. Arrivo tra un paio di giorni, dobbiamo solo aspettare altri due giorni".
Secondo quanto appreso da Libero, Zaki vorrebbe evitare il rientro con volo di Stato, preferendone uno di linea, per aggirare la passerella con esponenti del governo Meloni (pur avendoli ringraziati sul suo profilo Facebook) per via delle sue inclinazioni politiche. Una scelta che ha scatenato la polemica. "Bene hanno fatto le autorità italiane ad offrire ogni tipo di assistenza e di sostegno a Zaki. Anche un volo di Stato per il rientro, se questa proposta è stata realmente fatta. Poi sarà lui a decidere come muoversi. Non so se sia vero che Zaki abbia rifiutato questo mezzo per non dover incontrare, al suo ritorno, le autorità di governo italiane a cui deve la sua liberazione. Il governo di centrodestra non si muove in base alle simpatie di questa o quella persona nei suoi confronti quando deve agire per difendere il valore della libertà", tuona Maurizio Gasparri.
"Il governo Meloni, il presidente del Consiglio, il vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Tajani e tanti altri hanno certamente agito per difendere un principio, e non certo per affermare o registrare una sintonia politica". E ancora, insiste Gasparri: "Zaki non è stato aiutato in maniera adeguata da quelli che lui preferisce ed è stato salvato da quelli che forse non vuole incontrare. Questa è la realtà dei fatti. Il governo di centrodestra sa farsi rispettare nel mondo e sa difendere i valori della libertà. Gli altri governi non sono stati presi in considerazione e non hanno ottenuto quel risultato che invece il centrodestra ha ottenuto. Non so se a Zaki questo possa dispiacere. Non credo perché sarà contento per la sua libertà. Questo conta. Il resto dimostra che il centrodestra fa i fatti e la sinistra italiana e internazionale vive solo nel rancore e nel livore".