Il caso si complica

Andrea Purgatori, "metastasi al cervello non accertate": l'ultima ipotesi

Andrea Purgatori soffriva di un tumore ai polmoni diagnosticato appena due mesi fa e i familiari adesso voglio chiarire se la radioterapia al cervello a cui il giornalista era stato sottoposto di recente ne abbia accelerato il decesso. Per questo il procuratore aggiunto Sergio Colaiocco ha iscritto nel registro degli indagati - nel fascicolo aperto in procura a Roma  in seguito a un esposto presentato dalla famiglia del giornalista - due persone che operano in una struttura di diagnostica.  

Il conduttore di Atlantide, rivela Ilaria Sacchettoni sul Corriere.it, prima di morire in ospedale dove è arrivato in condizioni critiche è stato in cura presso le cliniche private Villa Margherita e Pio XI e qui dove gli inquirenti stanno acquisendo le sue cartelle cliniche: nel mirino della magistratura c’è una controversa diagnosi secondo la quale il giornalista avrebbe avuto un tumore con metastasi alla testa di cui invece ancora non c’era traccia nella risonanza magnetica. I familiari del giornalista infatti "hanno chiesto che venga accertata la correttezza della diagnosi refertata ad Andrea Purgatori in una nota clinica romana e la conseguente necessità delle pesanti terapie a lui prescritte, e se, a causa dei medesimi eventuali errori diagnostici, siano state omesse le cure effettivamente necessarie". 

Il giornalista era infatti in cura per un tumore ai polmoni e alcuni problemi celebrali: la procura dovrà chiarire se avesse o meno delle metastasi al cervello come sembrerebbe essere emerso dalle radiografie nella prima clinica che ha seguito il giornalista. Nel corso dei successivi accertamenti medici avvenuti in un'altra struttura della Capitale, non sarebbero però emerse metastasi. A parere dei medici, infatti, le lesioni sarebbero state invece segni di un'ischemia. Per questo, nelle scorse ore, i familiari hanno parlato di errore nella diagnosi e di cure sbagliate. Il primo passo per fare luce sulla vicenda sarà l'autopsia che, molto probabilmente, sarà effettuata nella giornata di lunedì. Se l'esame confermerà la presenza di metastasi l'indagine potrebbe andare verso un'archiviazione, ma in caso contrario si aprirà una battaglia vera e propria tra medici legali, consulenti e periti di settore. Gli accertamenti non saranno rapidi e ci vorrà del tempo.