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Nicola Porro scatenato contro "Repubblica": la vergogna su Zaki

Alla sinistra il trionfo di Giorgia Meloni sulla liberazione di Patrick Zaki brucia eccome. "Dopo anni passati a esporre cartelloni sui palazzi comunali - ricorda Nicola Porro - Dopo anni di appelli caduti nel vuoto. Dopo votazioni discutibili sulla cittadinanza a Patrick Zaki. Alla fine a ottenere la grazia, la liberazione e la libertà di viaggiare in Italia per lo studente egiziano è un governo di destra. O meglio, è un successo diplomatico e politico di Giorgia Meloni che è riuscita lì dove né Conte né Draghi si erano neppure avvicinati".

 

 

Un colpaccio senza precedenti che però la sinistra del Pd non vuole riconoscere. Il motivo per il conduttore di Quarta Repubblica è chiaro e ha a che fare con l'invidia. "Che la vittoria meloniana bruci eccome a sinistra lo si capisce da innumerevoli segnali, nonostante la gioia per la liberazione dello studente neo-laureato a Bologna. Lo si capisce dall’apertura odierna di Repubblica, che parla di 'baratto' tra la liberazione di Patrick e il silenzio sul caso di Giulio Regeni, non riuscendo proprio a dare a Cesare cioè che è di Cesare".

 

 

Eppure lo stesso ministro Antonio Tajani ha ribadito che non c'è stato alcun baratto. Tutto merito della diplomazia e l’intelligence. "A favorire la soluzione - prosegue su La Zuppa di Porro - è intervenuta sicuramente la crisi del grano che rischia di colpire il Cairo, così dipendente dalle esportazioni ucraine prima della guerra. Ma l’Italia ha offerto collaborazione anche su istruzione e lotta al terrorismo". Insomma, la strategia sembra aver ripagato che sinistra lo riconosca o meno. E pensare che "forse non si ricordano cosa dicevano dopo l'incontro di Meloni con Al Sisi, quando già allora si parlò di un’ombra nera nel bilaterale".