Ricostruzioni

Caso-La Russa, la sfida dell'avvocato: "Nulla contro di loro. Ma..."

Continuano le indagini su Leonardo Apache La Russa. La ragazza, presunta vittima dello stupro, ha ricostruito la notte in cui sarebbe avvenuto il fatto. "Ricordo un immobile molto grande: un corridoio e altre stanze. Ricordo vagamente di essere stata nel salotto, ma ho ricordi della notte vaghi in quanto drogata". La 22enne, nella sua denuncia depositata in procura il 29 giugno, dice di non aver memoria di quanto successo la notte tra il 18 e il 19 maggio scorso, perché incosciente.

 

 

A suo dire, finita la serata in discoteca, si è risvegliata "nuda" e "molto confusa" nel letto del figlio del presidente del Senato, Ignazio La Russa. I due si conosceva dai tempi del liceo. Ad aiutare a ricostruire i fatti, durante e dopo, la serata all'Apophis di via Merlo, a Milano, anche alcune chat tra la presunta vittima e due amiche. "Scioccata, tremavo e scrivevo alla mia amica - ha detto descrivendo i messaggi scambiati mentre sarebbe stata ancora nel letto di La Russa jr -, le chiedevo il perché fossi da sola a casa di Leonardo e dove si trovasse lei". La ragazza, riporta La Stampa - le avrebbe risposto: "Non mi ascoltavi, penso ti abbia drogata. Poi sei corsa via, perché non ti ho più trovata". E ancora: "Stavi benissimo fino a quando ti ha portato il drink. Ho provato a portarti via ma non ci sono riuscita".

 

 

Poi la telefonata all'amica: "Avevo fastidio, dolore. Uscita dal condominio, ricordo il cancello, in lacrime ho chiamato la mia amica che ha provato a calmarmi. Ho preso la metro e sono tornata a casa". Una volta alla clinica Mangiagalli, la 22enne ha rivelato ai medici di aver consumato cocaina e cannabis prima di arrivare al locale, e di fare uso di psicofarmaci: Xanax e Fluoxetina. Motivo per cui sarà più difficile stabilire se le benzodiazepine nel suo sangue siano state aggiunte ai drink che ha bevuto. "Non ho nulla contro il presidente del Senato, contro suo figlio, contro Fratelli d’Italia - ha precisato dopo le critiche l’avvocato Stefano Benvenuto -. A me e alla famiglia della ragazza interessa solo che se c’è stata una violenza sessuale, sia accertata la verità".