Assolto ma...
Flavio Briatore fregato dai pm: zero soldi per lo yacht sequestrato e svenduto
Flavio Briatore è stato assolto dall’accusa di aver evaso il fisco. Ma non otterrà alcun rimborso per lo yacht Force Blue che gli era stato confiscato nel corso del processo. Un lunghissimo procedimento giudiziario che va avanti da tredici anni, con risvolti paradossali, sentenze che si contraddicono e giudici che si smentiscono tra di loro. Mala storia è questa: Briatore non otterrà indietro la barca. E neanche il suo controvalore in euro, peraltro oggetto di un altro tira e molla imbarazzante. L’imbarcazione era stata venduta dal custode giudiziario nominato dal tribunale per meno di 7 milioni di euro (a Bernie Ecclestone). Ma secondo una consulenza tecnica il Force Blue al momento del sequestro valeva 19 milioni. Da qui la richiesta alla Corte di Appello di Genova di ottenere la differenza tra quanto incassato e quanto stimato. Già i giudici liguri avevano detto no. Ora arriva il niet della Cassazione. Con una postilla degli ermellini. Che consigliano di «esperire altri rimedi in sede giudiziale» per rendere effettiva «la tutela della proprietà privata» nel caso di «riparazione di eventuale errore giudiziario».
PASSO INDIETRO
Ma facciamo un passo indietro e proviamo a ricostruire tutta la vicenda. Partendo dal luglio 2021, quando sono state depositate in cancelleria le motivazioni con cui la Cassazione ha annullato, per la seconda volta, la sentenza della Corte d’Appello di Genova. Nelle 139 pagine dell’atto, i giudici del Palazzaccio ci vanno giù pesanti nei confronti dei colleghi liguri. Parlano di una «errata impostazione metodologica, destinata a condizionare tutto il provvedimento». Addirittura, per sostenere la propria tesi di colpevolezza, le toghe genovesi arrivano a sostenere che Briatore “non” sia un imprenditore.
Che è un dato ontologico. Fattuale. Pure le pietre lo sanno che fa quello. Non solo. La Cassazione pone l’accento sulla pigrizia dei colleghi togati. Nel settembre 2018 c’era stato un primo annullamento della sentenza. Andava riscritta. E invece è stata riproposta in vari passaggi. Copia e incolla. Tutto era partito nel maggio 2010. Con un’operazione spettacolare, la Guardia di Finanza mette sotto sequestro il Force Blue nel porto di La Spezia.
Il manager viene accusato dei reati di contrabbando e frode fiscale. Lo yacht appartiene alla Autumn Sailing Ltd e viene utilizzato per attività di chartering. Ma i giudici ritengono che la società sia solo uno “schermo” creato per eludere la normativa fiscale. A Luglio 2015 Briatore viene condannato in primo grado. In Appello resta la condanna, ma con pena ridotta. Poi arriva la Cassazione, che annulla la condanna «per i reati di emissione di fatture» perché il fatto non sussiste, revocando le confische (oltre allo yacht, Briatore si è visto bloccare sui suoi conti 3,6 milioni di euro). E annulla con rinvio la sentenza della Corte d’Appello di Genova per i reati di evasione. L’annullamento da parte della Cassazione avviene per «vizio di motivazione, ritenuta carente e contraddittoria, in ordine al reato di evasione dell’Iva all’importazione».
APPELLO
Nel 2019, sempre la Corte d’Appello di Genova stabilisce di non dover più procedere nei confronti di Briatore per l’intervenuta prescrizione dei capi di imputazione. Ma conferma la confisca del Force Blue e dei 3,6 milioni di euro. Contro questa sentenza, c’è un nuovo ricorso in Cassazione. Che, nella primavera 2021, per la seconda volta dà ragione all’imprenditore. Il giudice di ultima istanza considera fondato il ricorso degli avvocati di Briatore, annulla la sentenza e rinvia a un nuovo esame del caso davanti a un’altra sezione della Corte d’Appello di Genova. È il sesto giudizio. Non l’ultimo. Nel frattempo lo yacht, si diceva, è stato venduto all’asta e l’ha comprato Bernie Ecclestone, ex patron della Formula 1. E l’ultimo paradosso è questo: la Corte di Appello, contraddicendosi, «ha considerato inammissibile il ricorso di Briatore contro la vendita dello yacht sul presupposto che egli è terzo interessato e non il proprietario dell’imbarcazione». Ma come?