La riflessione

Lilli Gruber, veleno su Silvio Berlusconi: “La morte è una livella”

Lilli Gruber su “Sette” ha risposto alle domande di alcuni lettori riguardanti Silvio Berlusconi. “Diceva il grande Totò che la morte è una livella - ha esordito la giornalista - mette tutti sullo stesso piano. Sembra aver appianato tutti gli aspetti più controversi del Cavaliere, che non erano pochi. Quando scompare un uomo pubblico, specie del suo calibro, la biografia spesso ammette solo luci e le zone d’ombra vengono nascoste dal coro di lodi”. 

 

 

Secondo la lettura della Gruber la parabola di Berlusconi è stata tutta fuori norma: “Un conflitto d’interessi vivente nel cuore delle istituzioni, dove la cura degli affari ha finito per intralciare e rendere impossibile un’azione di governo efficace. L’esito è un paradosso che dice molte cose. Quale sia l’eredità di questa era berlusconiana, iniziata con la ‘discesa in campo’, è facile dirlo in termini di immaginario collettivo, di costumi, di carattere nazionale, di categorie politiche. Impossibile invece citare una vera riforma, malgrado tre elezioni vinte”. 

 

 

Inoltre la Gruber si è interrogata su come muterà il quadro politico senza Berlusconi: “La scomparsa del Cavaliere mette Giorgia Meloni di fronte a scelte politiche decisive: può restare alla guida del suo partito di destra, che mantiene la fiamma nel simbolo e rivendica le radici missine, esercitando la sua leadership con i piedi ben piantati nella sua casa madre. Oppure può cercare di cambiare puntando a conquistare e annettere pezzi di quel mondo liberale, produttivo e moderato che ha sostenuto negli anni il fondatore di Forza Italia”.