Le ricerche

Titan, "side-scan: stanno calando i robot". Una svolta pazzesca?

Fernando Cugliari è fiducioso: le cinque persone a bordo del Titan possono ancora essere salvate. Il pilota esperto di Rov (Remoted operated vehicle) che ha preso parte all’ispezione del relitto di Portopalo, nutre ancora qualche speranza. Ma tutto dipende da "come si sono mossi i side step sonar, quanta area di mare hanno scandagliato e per quanto tempo ci hanno lavorato". Tradotto: "Si stabilisce un’area quadrata ipotetica dove si tracciano linee di navigazione, un reticolato. Su quelle linee viene trascinato il side scan che fa strisciate ad alta velocità e restituisce un’immagine del fondo e di tutti gli oggetti che trova". Eppure come tutte le tecnologie a quella profondità "ha un limite".

 

 

Nello spiegare a Repubblica l'unica chance di trovare vive le persone che da domenica sono all'interno del sommergibile scomparso mentre tentava la visita al relitto del Titanic, Cugliari ricorda come funziona questa strumentazione. Si tratta, racconta, di "una sorta di siluro che viene mandato giù trainato da un cavo di acciaio. Questo traccia dei corridoi di acquisizione di una ipotetica area, con un angolo di 150 gradi. Dunque è come se avesse solo uno specchio di sguardo. Lo muovono avanti indietro e di lato finché non restituisce una mappatura completa di questi corridoi, ma per farlo possono volerci anche diversi giorni se l’area è grande".

 

 

E se dovesse rivelare qualcosa, a quel punto si farebbe scendere il Rov, il robot sottomarino operato a distanza e già fatto calare dalla Guardia costiera. Una scelta che farebbe pensare che sappiano già dove operare e che porterebbero il Rov a utilizzare ciò di cui dispone, ossia "una serie di manipolatori e agganci, cavi acciaio".