Il giornalista
Bruno Vespa confessa: "Un anno fa, l'offerta. Ma fino a quando la Rai non mi caccia..."
Silvio Berlusconi ci ha provato fino all'ultimo a scipparlo alla Rai, ma nonostante i cachet generosi messi sul tavolo Bruno Vespa ha sempre detto no. Lo racconta lo stesso giornalista in una intervista rilasciata al Messaggero. "Mi ha fatto offerte generose per andare a lavorare con loro, nel 2021 e nel 2022. Ma io gli ho risposto: finché non mi cacciano, resto in Rai".
Racconta Vespa a Mario Ajello che la prima stretta di mano tra i due avvenne nel 1991, a un convegno organizzato dal ministro delle poste e telecomunicazioni, Vizzini. "Io rappresentavo la Rai e Letta la Fininvest. Gianni mi presentò Berlusconi. Il quale mi disse: voi della tivvù pubblica e noi della tivvù commerciale dobbiamo andare d'accordo e convivere. Mi spiegò in pochi minuti il duopolio. Mi ha sempre considerato, e giustamente, un uomo Rai. Il che, negli anni '80, significava appartenere a quel partito che Biagio Agnes soprannominò Chillo adda murì".
Spiega Vespa che Chillo era Berlusconi "che ci aveva strappato star del calibro di Baudo e Carrà". E sulle ambizioni televisive di Chillo Vespa mise in guardia anche il ministro Mammì: "Gli dissi: se non mettiamo qualche vincolo, Berlusconi che per ora ha due reti ne avrà presto tre, proprio come la Rai e non va bene". "Il mio timore", conclude Vespa, "si sarebbe concretizzato poco dopo". Ma Berlusconi non se l'è mai presa con lui: "Ha sempre saputo che io ammiro Mediaset", ha concluso il giornalista Rai.