Mitraglietta

Enrico Mentana sgancia la bomba: "Veronica Lario? Quanti politici hanno l'amante?"

La morte di Silvio Berlusconi lascia "orfani" sia "i berlusconiani" che "gli antiberlusconiani". A loro, in particolare, "serve un nuovo asse di equilibrio". Parola di Enrico Mentana. Per il direttore del TgLa7, che lavorò per lungo tempo con il leader di Forza Italia, uno come il Cav non è facile da trovare. I due si conobbero nel lontano 1991, quando Mentana lasciò la Rai e passò a Mediaset. "A 36 anni - ripercorre la sua carriera sulle colonne de La Stampa - avevo diretto il Tg1, ma nel giro di lottizzazione non servivo più. Ero vice al Tg2. Andavo in redazione a prendere i giornali. Era passata la legge Mammì e a lui serviva un telegiornale. Non so perché scelse me, forse aveva fatto dei sondaggi". Un passaggio in salita, fatto di alti e bassi. E tra i bassi c'è l'endorsement dell'ex premier per Gianfranco Fini.

 

 

 "Era il 1993 io feci un editoriale dicendo che doveva essere chiaro che andavamo avanti per la nostra strada, senza farci condizionare". E fu a quel punto che il giornalista consigliò a Berlusconi di non candidarsi, di tenersi lontano dalla politica. Eppure il Cav "per quello che ha fatto, ha cambiato la sua vita e anche quella di chi l'ha seguito. Vista l'avventura che ne è seguita, culminata con i funerali di Stato e il lutto nazionale, non mi pare un fallimento".

 

 

Proprio la spinta politica lo cambiò portando Mentana a decidere di lasciare. "Le tensioni erano sempre più forti", ma i rapporti rimasero comunque ottimi. "Con Berlusconi - prosegue - era impossibile non farlo. Era capace di fare pressioni per mandarti via e poi dirti: avrei voluto che restasse. Ha sempre preservato i rapporti umani". Non a caso il Cav arrivò a dichiarare che più delle inchieste giudiziarie sulla mafia o la corruzione, lo ha danneggiato la lettera di Veronica Lario, le donne e l'uso che ne faceva? "Parliamo di un personaggio fuori scala. Quanti politici hanno l'amante? La doppia o la tripla vita? Vale per ogni categoria. Il problema di Berlusconi è stata la sua grandeur, che in positivo significava generosità, in negativo voracità". Insomma, Berlusconi era "incontinente nel circondarsi di persone, nel parlare, non aveva la percezione del pericolo. Un'incontinenza verbale, quante volte ne siamo stati testimoni, ma anche di comportamenti. Tecnicamente, se tradisci tua moglie con una o 100 donne si tratta sempre di un tradimento. Ma su questo è stato messo su uno show".