L'ex tecnico
Arrigo Sacchi, drammatica confessione: "Ai piani alti per salvarci"
Anche Arrigo Sacchi è stato colpito, seppur senza conseguenze, dall'alluvione che si è abbattuta sull'Emilia Romagna. In una lunga intervista a Repubblica afferma: "Qui basta spostarsi di quattro o cinque chilometri e tutto cambia. A Maiano Monti, il paese di Vincenzo Monti dove ci sono ancora i suoi famosi tigli, stanno più all’asciutto di noi. Ma se si va ancora oltre, un altro canale e esondato e si e mangiato cinquanta metri di sponda vicino a un forno, una cosa impressionante. A un certo punto volevo andare a controllare in che stato sono dei terreni che ho da quelle parti, pero i carabinieri mi hanno bloccato".
Poi spiega cosa è successo a casa sua la notte della piena: "Stavo guardando Inter-Milan, ed è arrivato l’ordine di salire ai piani alti delle case per metterci al sicuro. L’ho fatto anch’io, immediatamente: qui bisogna essere in forma per forza".
Leggi anche: Meteo, Giuliacci rivela: Il giorno della svolta sull'Italia, quando finisce la tempesta
A questo punto il suo racconto di fa più drammatico: "Il fiume scuro e arrabbiato, a poche centinaia di metri da qui. A meno di dieci chilometri e uscito tutto. E non smette di piovere nemmeno per un minuto. Viene un nodo alla gola". Infine lo sfogo: "Siamo un Paese vecchio, dove prevenzione e merito sono parole sconosciute. In Italia nessuno sa fare squadra. Conosco Bonaccini, bravissima persona, ma in due o tre anni non si può rimediare a secoli di assenza. Nessuna cura delle sponde e della natura, tutto dovuto e va bene finché dura. Pensiamo di essere sempre i più furbi, invece siamo una nazione piena di debiti".