l'analisi
Meloni, Marcello Sorgi: "Perché il Vaticano punta su di lei"
Anche il Vaticano punterebbe su Giorgia Meloni. Lo crede Marcello Sorgi, a cui la visita di Volodymyr Zelensky a Roma non è sfuggita. "Benché articolata in poche ore, la visita di Zelensky a Roma ha avuto tre momenti importanti". Quali? Semplice: "Al Quirinale, a Palazzo Chigi e in Vaticano". Eppure a detta della firma de La Stampa "a fare da traino" è stato l’incontro con Papa Francesco. Sarebbe stato il Pontefice l'unico ad aver parlato "di una missione di pace che avrebbe dovuto restare segreta, ma una volta rivelata, ha subito un’accelerazione". Che ci sia questo dietro l'intenzione del presidente ucraino di non riferire nulla del colloquio con il Pontefice? Forse.
Ed è proprio "in quest’ambito - prosegue il giornalista - che il Vaticano considera utile il ruolo che l’Italia potrebbe avere di qui all’ipotetico, al momento, inizio di una trattativa e nel tentativo di spingere Putin e Zelensky a fermare le armi sul campo e a trattare". Questo per diversi motivi: "La prima è la prossimità e la tradizione di stretti rapporti tra le due sponde del Tevere, tra Vaticano e Italia, che ha sempre trovato in Mattarella un amico sensibile e disponibile a mettere in gioco il prestigio internazionale di cui gode". Poi c'è la seconda, ossia "i rapporti con il governo, in via di costruzione ma anche di consolidamento, come si è visto venerdì al convegno sulla natalità con la stretta di mano tra Francesco e Meloni, realizzata anche grazie ai contatti quotidiani tra la Santa Sede e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Mantovano".
La terza – ma non meno importante – "la presenza in Italia di una parte di opinione pubblica pacifista e contraria alla politica di piena solidarietà con l’Ucraina anche attraverso l’invio di armi. Questo considerato finora un fattore di debolezza e divisione interna potrebbe trasformarsi in opportunità in un’eventuale dialogo di pace in cui la Cina avrebbe peso".