Alzare l'asticella
Roberto Saviano, l'ultima sparata: "Italia? Sempre più come la Serbia"
"L’Italia si sta avvicinando sempre di più alla Polonia, all’Ungheria di Orban, alla Serbia. Si sta balcanizzando": Roberto Saviano lo ha detto in un'intervista a La Stampa, accusando praticamente il governo Meloni di mettere in pericolo la libertà di critica. "Da noi gli intellettuali critici si sentono sempre più soli", ha detto lo scrittore. Parlando della causa di diffamazione vinta contro il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, definito in passato da Saviano come "galoppino" di Landolfi e altri, ha spiegato: "È una sentenza non scontata in una situazione politica del genere. Ora sta diventando sempre più difficile criticare il governo con parole forti".
Secondo lo scrittore, insomma, starebbe diventando difficile insultare l'esecutivo. A tal proposito ha aggiunto: "Chi comanda deve poter esser criticato e non con prudenza. Lo ricorda anche la Corte europea dei diritti dell’uomo: maggiore è il potere politico e maggiore deve essere la possibilità di critica". Di qui un nuovo pesante attacco alla coalizione guidata da Fratelli d'Italia: "Di fronte alla critica questa destra crea il deserto".
Nel frattempo, Saviano ha in corso altre cause, sia con Salvini che ha definito “ministro della malavita” sia con Meloni che, in riferimento alle posizioni sui migranti, ha bollato come “bastarda”. A tal proposito, lo scrittore ha annunciato: "Battaglierò al processo. I media sono colonizzati e spaventati soprattutto dalla fragilità economica".