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Ferruccio Parri zittisce la sinistra: "25 aprile? Basta usare la storia come clava"
Basta polemiche sul 25 aprile. L'appello arriva niente di meno da Ferruccio Parri, nipote che del nonno comandante partigiano porta anche il nome. Fu lui a sfilare per primo nella Milano liberata prima di divenire presidente del Consiglio. "Il 25 aprile è data una fondante per noi - ricorda Parri -, ma non eleviamo altari, lo celebriamo laicamente. Io col mio cognome non posso che esserci". Nipote dell'antifascista per eccellenza, Ferruccio sulle colonne del Giornale tiene a precisare che l'antifascismo migliore è quello "liberaldemocratico". "Mio nonno - prosegue - aveva ottimi rapporti con gli altri, coi comunisti ma anche con Edgardo Sogno, monarchico, che provò a liberarlo, nonostante gli avesse fatto recapitare una proibizione in tal senso per non esporlo. Poi è stato capogruppo di Sinistra indipendente, ma certo non è mai stato un ex o un post".
Insomma, il 25 aprile è di tutti, non solo della sinistra. Per questo "la storia dovrebbe essere spiegata, non usata come una clava dai partiti. La memoria è divisa. Per me la Costituzione nasce dalla lotta al fascismo, la storia è chiara. Anche lo stalinismo? Certo. Non mi aspetto dalla maggioranza un atteggiamento diverso ma le parole del ministro Valditara in questo caso sono condivisibili".
Ecco allora che sulle critiche al governo, Parri dà una lezione a Pd e compagni: "L'esecutivo fascista? Lo è stato ma sono passati tanti anni. Puoi chiamarli così? No, devi guardare alle misure concrete, elaborare politiche alternative, non invettive. Cercherei di fare un’opposizione credibile, non chiacchiere". Ma anche "un percorso costituente sarebbe una vittoria di tutti, oggi, se la destra accetta certi postulati. La Costituzione è antifascista, ma guarda al futuro e protegge da tutti i totalitarismi".