Oltre l'imbarazzo
De Benedetti insulta Meloni, "ecco come reagisce Schlein": il video
Un governo di "incompetenti e di dementi". L'attacco virulento a Carlo De Benedetti contro Giorgia Meloni ha provocato la reazione indignata del centrodestra e non solo. E molti hanno sottolineato l'atteggiamento compiaciuto di Elly Schlein, che sedeva a pochi passi dall'editore del Domani e che ha ascoltato integralmente l'intemerata del finanziatore del quotidiano Domani.
"È incredibile il conformismo di gran parte del mondo dell'informazione italiana. Se un esponente del centrodestra dice qualcosa di non gradito si aprono polemiche colossali, pagine e pagine su questa o su quella virgola. Se De Benedetti dà del 'demente' al Presidente del Consiglio Giorgia Meloni quasi tutti tacciono. È una vergogna", accusa Maurizio Gasparri, big di Forza Italia e vicepresidente del Senato. "Questo modo di gestire la comunicazione è spregevole e offende tutto il mondo del giornalismo al quale appartengo da decenni. De Benedetti pare abbia licenza di insulto nei confronti del Presidente del Consiglio, altri vengono crocifissi per qualsiasi ragione". "Ma il problema non è De Benedetti, sul quale la storia ha già espresso il giudizio che merita un personaggio simile. Il problema è l'informazione taciturna di fronte a questi atteggiamenti offensivi e intollerabili. Un mondo in cui troppi vivono in ginocchio. Peggiori di De Benedetti sono i fantocci silenti".
"Incompetenti e dementi". De Benedetti insulta, Schlein impassibile: guarda il video
Ancora più duro, direttamente con la segretaria del Pd, è Tommaso Foti: "Non sorprende affatto il silenzio imbarazzante di Elly Schlein che tace sul vergognoso epiteto 'demente' rivolto da De Benedetti al presidente del Consiglio Giorgia Meloni. E' la solita deprecabile tattica della sinistra che si agita sbraitando sempre e solo a senso unico (il loro). Per lei e per il Pd vale quindi la regola del 'chi tace acconsente', schierandosi così palesemente dalla parte dell'editore del Domani? Oppure è troppo presa nel fare le barricate contro gli aumenti ai fondi per la sanità del Governo Meloni, mentre i tagli del governo precedente la vedevano in rigoroso silenzio, ma comunque a spendere ciò che non aveva, come dimostrato dai buchi di bilancio della sanità in Emilia Romagna? - domanda polemicamente il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera -. Chissà se il neo segretario del Pd sarà quindi disposta a fare ciò che De Benedetti le consiglia di fare, con buona pace della sua asserita indipendenza dai vecchi marpioni della politica e dell'economia. Si confermano dunque, per lei e per la sinistra tutta, sempre e solo come offensive le parole che provengono dal centrodestra, giudicando invece opportune e meritorie le offese arrecate agli esponenti del centrodestra, in primo luogo al premier. Insomma, per la Schlein vale il detto: con tutti no, ma con il presidente Meloni si può (insultare)".
Detto che Paola Ferrari, nuora di De Benedetti, si è detta "disgustata" dalle parole del padre di suo marito Marco, prendendone le distanze, anche Carlo Calenda ha stigmatizzato l'uscita dell'Ingegnere: "Chiamare in questo modo il Presidente del Consiglio dimostra maleducazione e mancanza di senso delle istituzioni. È dovere dell'opposizione dirlo con nettezza", sono le parole del leader di Azione.