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Bruno Vespa, "la somma resta intatta": colpaccio-Meloni alla Cgil
"Giorgia Meloni non è arretrata su niente". Bruno Vespa, di fronte al coraggio del premier, non può fare a meno di applaudire. La leader di Fratelli d'Italia si è recata nella tana del lupo, il congresso della Cgil. Una scelta oggetto di acceso dibattito. Al punto che - nota Vespa - "fa più rumore il fatto che dopo 27 anni un presidente del Consiglio sia tornato a un congresso della Cgil o che il primo premier di destra – una donna – non sia stata fischiata e alla fine perfino timidamente applaudita?".
Eppure - si legge sulle colonne del Giorno - la leader di Fratelli d'Italia "rappresenta paradossalmente un terzo interlocutore per il mondo della sinistra". Prima di lei solo Elly Schlein e Giuseppe Conte. Lo stesso Conte rimasto di sasso. Il leader del Movimento 5 Stelle "resta spiazzato dal ‘furto’ del salario minimo toltogli dalla segretaria del Pd". Ipotesi, comunque, che la Meloni ha allontanato. Che sia arrivato il momento di andare oltre?
Forse sì e lo confermebbero i sondaggi. Questi "dicono che il reddito di cittadinanza sta perdendo consenso anche a sinistra. Si può riflettere in maniera bipartisan se un trentenne disoccupato dopo tre anni di reddito sia più ricco o più povero, come si chiede la Meloni?". E magari, perché no, trovare un compromesso. In caso contrario, conclude Vespa, "la rincorsa a sinistra tra Pd e M5s temo che porti a poco, tranne sottrarsi reciprocamente gente nelle piazze. Gli stessi sondaggi che tolgono punti a Conte per darli a Schlein lasciano intatta la somma, lontana dieci punti dalla maggioranza. E allora è meglio arroccarsi o discutere?".