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Greta Thunberg? Ecco che tweet ha cancellato: imbarazzo totale

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Mauro Zanon
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“Un importante scienziato del clima avverte che il cambiamento climatico spazzerà via tutta l’umanità, a meno che non smettiamo di usare combustibili fossili nei prossimi cinque anni”. Con queste parole, nel 2018, la giovane paladina dell’ambientalismo Greta Thunberg lanciava su Twitter il suo ennesimo messaggio apocalittico sul global warming e profetizzava la fine dell’umanità, facendo leva su un articolo di un professore di chimica atmosferica di Harvard, James Anderson, pubblicato sul sito Gritpost. Peccato che a distanza di cinque anni, quelle due righe di indignazione siano sparite dal social network: Greta ha cancellato tutto, senza dare alcuna spiegazione ai suoi seguaci. “Ciao Greta, perché hai cancellato questo tweet?”, ha chiesto un utente all’attivista svedese. Sul sito Archive.org, il tweet era disponibile fino al 7 marzo: da quel giorno, più nulla, nessuna traccia.

 

 


Si è rimangiata tutto? Si è vergognata di una profezia che non si è avverata? Chissà. Come sottolineato da alcune pagine consacrate alla questione climatica, Greta, peraltro, aveva “manipolato” le conclusioni del professor Anderson. Lo scienziato, infatti, non aveva suggerito che l’umanità si sarebbe volatilizzata entro il 2023: aveva semplicemente sottolineato la necessità di lavorare intensamente per ridurre l’utilizzo di combustibili fossili. Impegno che, a livello di Unione europea, non è certo mancato. Fatto sta che il tweet dell’icona green è stato soppresso e il mondo non è ancora finito. «Greta Thunberg ha cancellato questo tweet perché svela che lei è un’impostura. Assicuriamoci che tutto il mondo venga a conoscenza di questo», ha attaccato Brigitte Gabriel, presidente e fondatrice del movimento Act of America.

 

 


Non è la prima volta che l’attivista svedese si rimangia tutto o diffonde informazioni distorte o false. Nel novembre dello scorso anno, aveva annunciato al mondo il suo ritiro dalle scene, dicendosi pronta a passare il testimone a qualcun altro, a “consegnare il megafono alle persone più colpite dalla crisi climatica”. Peccato che, dopo soltanto due mesi, si unì alle proteste dei manifestanti ambientalisti contro l’espansione della miniera di carbone di Garzweiler, nello stato tedesco del Nord Reno-Westfalia. Le immagini del suo arresto teatrale – sui social circolarono foro e video che mostravano alcuni poliziotti mentre la prendevano di peso e la portavano via dalla zona in cui stava protestando – fecero il giro del mondo. E Greta tornò al centro dei palcoscenici, a essere l’idolo dei salotti green e progressisti. Lo scorso 28 febbraio, a Oslo, si è ripetuta la stessa messinscena. Greta è stata arrestata e portata via dalla polizia durante una manifestazione nella capitale norvegese. Il motivo? La diciannovenne aveva deciso di unirsi alle proteste degli indigeni Sami e di altri attivisti del clima che chiedevano la rimozione delle turbine eoliche dai luoghi di pascolo delle renne nel distretto di Fosen.

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