Il caso
Rai, "chi era Stalin": scandalo a Viale Mazzini. E subito dopo...
Stalin "figura controversa". Anzi no. Il sito di Rainews sulla commemorazione dei 70 anni dalla morte di Josif Stalin, prima definisce il dittatore nel catenaccio "figura controversa", come osserva Nicola Porro sul suo sito. Poi però, forse rendendosi conto dell'azzardo, modifica l'articolo, quella frase sparisce e viene sostituita da quest'altra in cui Stalin è "il 'piccolo padre' dell'Urss" che "fece della lotta al nazionalismo ucraino uno degli scopi principali del suo mandato nel grande Paese asiatico".
Quindi nell'articolo si legge: "Il 5 marzo del 1953 moriva Stalin, il leader sovietico che fece della lotta al nazionalismo ucraino uno degli scopi principali del suo mandato nel grande Paese asiatico. A Mosca, come nel resto della Russia, il ricordo del dittatore sovietico è particolarmente significativo se si guarda all'odierno conflitto in Ucraina". E ancora: "L'offensiva di Vladimir Putin è infatti, letta a Kiev e in Occidente come il retaggio dell'imperialismo di Stalin. E l'accelerata repressione del dissenso a molti ricorda i metodi sovietici. Questa mattina oltre mille ammiratori di Stalin si sono riuniti sulla Piazza Rossa, per deporre - come da tradizione - fiori sulla tomba del dittatore vicino al mausoleo di Lenin e alle mura del Cremlino".
Nell'articolo si sottolinea come "negli ultimi anni" Stalin sia stato "rivalutato dal regime russo, per il suo ruolo nella Grande guerra patriottica contro il nazionalismo ucraino" e "i sondaggi negli ultimi anni hanno indicato percentuali crescenti di russi che ne rivalutavano la figura. Per questo, oggi diversi russi hanno deposto fiori in suo onore. L'ultimo sondaggio di Levada sulla sua figura, del 2021, indicava che il 56 per cento dei russi ne avevano opinione positiva".
Quindi si conclude: "Alcuni russi lo difendono ancora, convinti che grazie a lui l'Unione Sovietica divenne una superpotenza e sempre grazie a lui - anche se molti storici non sono d'accordo - l'Armata Rossa riuscì a sconfiggere Hitler nel 1945. Una vittoria celebrata oggi in pompa magna dalla Russia di Putin che ha giustificato l'invasione dell'Ucraina con la necessità di combattere 'il regime nazista di Kiev'". Ultima osservazione: nell'articolo si parla della "esecuzione di centinaia di migliaia di persone e l'invio di altri milioni nei famigerati gulag", non della morte di 20-60 milioni di russi.