La giornalista
Selvaggia Lucarelli, l'ultima "lezioncina": "Perché mi rifiuto di guardare Italia "
"Per me i social sono come il successo: non è che trasformino la gente, la smascherano": Selvaggia Lucarelli ha parlato del suo rapporto con le piattaforme in una lunga intervista con La Stampa. "Hai più libertà di azione, più potere, più strumenti per rivelare più o meno maldestramente forza e debolezze e alla fine quello che sei in potenza viene fuori. Io ero una discreta contestatrice al liceo, sui social sono una palla demolitrice, dicono", ha proseguito la giornalista e giurata di Ballando con le Stelle.
Parlando di se stessa, poi, ha detto: "Io sono peggiorata perché mi rendo conto che ho rinunciato a parte della socialità, quella delle banali uscite a cena con gli amici. Sono migliorata perché essendo i social la nostra memoria storica, vedo quante volte ho cambiato idea sulle cose e tendo ad assolvere con più facilità l’incoerenza altrui". La Lucarelli, inoltre, ha espresso un suo punto di vista anche sulla possibilità che i social muoiano da un momento all'altro: "La verità è che se siamo scemi, senza social rimaniamo degli scemi con più tempo a disposizione".
Quando la giornalista de La Stampa le ha chiesto cosa pensi di quelli che hanno abbandonato Twitter per boicottare Musk, lei ha risposto: "Un’azione rilevante almeno quanto il mio rifiutarmi di vedere Italia 1 perché ha le Iene in palinsesto". Infine, tornando alla questione social, la Lucarelli ha spiegato: "Io vedo più morbosità in tv che sui social. Una cosa buona dei social è che su certi temi, per esempio la cronaca nera, ci sono sentinelle implacabili. In tv ci sono ancora il dettaglio morboso, il servizio splatter, il talk sule mutande macchiate di sangue".