Il giornalista
Messina Denaro, Santoro rivela: "Ecco perché non mi convince"
C'è qualcosa che non torna in quell'autoscatto di Matteo Messina Denaro nella clinica dove si stava curando un tumore all'intestino, osserva Michele Santoro. "Non mi convince un Matteo Messina Denaro che si fa i selfie in clinica. O che arriva con l’olio e il vino di Castelvetrano per medici ed infermieri. Preferisco pensare che l’abbia tradito la voglia di essere seppellito tra i suoi ulivi", dice il giornalista secondo quanto riporta il sito Open. Santoro ha scritto con Guido Ruotolo Nient’altro che la verità, libro che raccoglie le confessioni di Maurizio Avola, killer della mafia e vecchia conoscenza di Messina Denaro, e ritiene che proprio il tumore e gli affetti abbiano fatto allentare le difese al boss. "La prima cosa che ho pensato quando ho saputo dell’arresto di Messina Denaro è che ancora una volta Avola aveva ragione", spiega Santoro. "Lui mi aveva detto che ‘U Siccu o era morto o era in gravissime condizioni di salute".
"Per lui non essere catturato era una questione d’onore. Questo stride con i comportamenti che ha avuto negli ultimi tempi. Per trent’anni è stato impossibile avere sue immagini. I suoi amici sono stati assediati dalle intercettazioni di investigatori che lo cercavano. Pensare che sia la stessa persona che si va a fare un selfie in ospedale è stridente", osserva Santoro. "Preferisco pensare che l’abbia tradito la voglia di essere sepolto tra i suoi ulivi". E forse il padrino non reggeva più i trent’anni di latitanza.
Non solo. Secondo il giornalista anche le dinamiche della cattura sono sospette: "Per trent’anni hanno intercettato i telefoni. Non hanno mai trovato nulla. Magari è arrivata una soffiata. Ma se, per ipotesi, qualche lavoratore dell’ospedale l’ha riconosciuto e l’ha detto ai carabinieri è giusto che lo proteggano per non esporlo a rappresaglie". In ogni caso, anche se c’è un filone complottista che sostiene che Messina Denaro si sia fatto catturare, secondo Santoro "non era più così importante non farsi prendere. Anzi. Poteva in qualche modo convenirgli. Per una questione di affetti sentimentali. Io non conosco la sua cartella clinica, ma leggo di un tumore allo stato terminale. Quanto grave sia questa malattia non lo sappiamo".