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Matteo Bassetti, "la bufala Covid del 2023": un'amara verità

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Con il Covid che torna a far paura, aumentano anche le bufale. A denunciarlo Matteo Bassetti. L'infettivologo del San Martino di Genova mette in guardia su un farmaco per il fegato che a Pechino sta diventando un "rimedio" alla pandemia. Questo - dice senza mezzi termini - "è il segnale che a distanza di tre anni si ricommette l’errore già commesso con l’idrossiclorochina o con l’invermectina, ma con una piccola differenza: gli errori commessi nel 2020 erano anche ’giustì' perché si cercavano rimedi per un virus che non si conosceva. Usare l’acido ursodesossicolico (Udca) ora è un errore imperdonabile perché prima di usare un farmaco sugli esseri umani bisogna fare studi di Fase 2 e Fase 3 e dimostrare che i risultati siano migliori della terapia standard con gli antivirali o i monoclonali".

 

 

Da qui la conclusione: "Mi sembra la bufala Covid del 2023, è l’antiscienza". Il riferimento è al medicinale fuori brevetto che si assume per bocca e che in Cina ha visto un’impennata dopo uno studio su Nature. Secondo quanto riportato dall'Adnkronos, fra i principali produttori mondiali di acido ursodesossicolico, c'è Ice Group, con base a Reggio Emilia, acquisita dal Fondo internazionale d’investimento Advent International nell’ottobre del 2019.

 

 

"L’acido ursodesossicolico è un farmaco che si usa per il fegato e che in uno studio su Nature, in vitro, ha dimostrato di funzionare contro il Covid e le sue varianti, ma non è stato mai fatto uno studio sui pazienti - aggiunge Bassetti - Dobbiamo fare molta attenzione e anche i media devono stare molto attenti a comunicare certe cose: non basta un lavoro, anche se pubblicato su una rivista come Nature. Altrimenti si finisce che vale anche la cura con l’incenso o con il corno di rinoceronte". 

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