Sotto assedio

Open Arms, Salvini contro i magistrati: "Non basta avere ragione"

Matteo Salvini contro la Rai. Il leader della Lega torna ad accusare Viale Mazzini. Al centro ospitate e programmi. "Spesso radio e tv locali fanno più servizio pubblico della Rai. E continuo a lavorare per il fatto che la Rai non può ancora a lungo andare a fare campagna elettorale e comizi di sinistri con i soldi di tutti i cittadini italiani". Parole, quelle del vicepremier e ministro delle Infrastrutture, che arrivano dalla festa della Lega ad Alzano Lombardo, in provincia di Bergamo. 

 

 

Qui il numero uno del Carroccio non nasconde una certa preoccupazione per il caso che lo vede imputato. Salvini è accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, dopo aver bloccato lo sbarco di 147 persone a bordo della Open Arms. Nonostante "penso di aver ragione e il mio avvocato ritiene che io abbia ragione", i timori non mancano. "In questi mesi, - spiega -, sentendo cose assurde in quell’aula di tribunale, ho imparato che in un’aula di tribunale non basta aver ragione. Ci vuole un tizio dall’altra parte del tavolo che ti dà ragione. Detto questo, tornassi indietro, vivendo sulla mia pelle quello che sto vivendo, rifarei assolutamente quello che ho fatto dall’inizio alla fine".

 

 

D'altronde, quello della ong spagnola "sarebbe l’unico caso nella storia di sequestro di persona, in cui i sequestrati potevano andare ovunque nel mondo, tranne che lì. Potevano andare in Spagna, a Malta, in Grecia, in Tunisia, in Egitto". Appuntamento per il 13 gennaio, quando "all’udienza del mio processo vengono a testimoniare, come testimoni dell’accusa, Conte e Di Maio. Non è bello essere a processo, non ve lo auguro, perché non è un’udienza dal giudice per il divorzio. Sei in un processo penale nell’aula bunker di Palermo".