Chi sale in cattedra
Bruno Vespa, sfottò a Formigli: "Mi sono commosso". Che lezione...
Si può chiedere qualsiasi cosa a un premier ma scopo della domanda deve essere, appunto, «sapere qualcosa». Non punzecchiare un’istituzione: a maggior ragione quando l’atteggiamento degli stessi cronisti con i capi di governo precedenti non è stato così «assertivo». Stesso discorso vale per chi crede, insultando, di poter sottendere terribili responsabilità a un esponente politico "stupendosi" poi, come ha fatto Roberto Saviano, di finire imputato e non ricevere indulgenza. A stabilire tutto ciò - ossia che Giorgia Meloni ha fatto più che bene a ribattere a muso duro ai giornalisti durante la conferenza dedicata alla manovra e a non recedere sulla querela nei confronti dell'autore di Gomorra - il presidente della "terza Camera", ossia Bruno Vespa. Dove? In diretta giovedì nel "tribunale" di Piazzapulita: laddove è stato protagonista di un vivacissimo confronto con il padrone di casa, Corrado Formigli. Ciò che è emerso dal conduttore di Porta a Porta è stata più che una lezione di "bon ton" istituzionale: si è trattato di una strigliata di sostanza ai cronisti "di opposizione" alle prese con il fenomeno Meloni.
ARENA ANTI-GIORGIA
Che Vespa si sia recato nell'arena televisiva più anti-meloniana in circolazione con il solito atteggiamento impassibile ma con spirito tutt' altro che "natalizio" (l'occasione è stata l'uscita del suo tradizionale volume, quest' anno intitolato La grande tempesta) lo ha scoperto sulla sua pelle Formigli, proprio in apertura. «Mi sono commosso sentendo come parlavate di Giorgia Meloni con Lucia Annunziata», ha esordito Vespa ironizzando sull'intervista che lo aveva preceduto. «Trasudava affetto...». Prima stoccata a cui Formigli, un po' spiazzato, ha ribattuto: «Sei più affettuoso tu verso Giorgia Meloni?». «Non quanto voi...», la replica sarcastica. Uno a zero.
A questo punto è giunta la domanda sul celebre "confronto" in sala stampa fra i cronisti parlamentari - che chiedevano energicamente di poter fare altre domande - e il premier: «Quando Meloni accusa i giornalisti di essere stati troppo accondiscendenti con Draghi, rispetto a quanto lo siano con lei, ha ragione?». Altra tiratina d'orecchi da parte di Vespa: «Eravamo tutti affascinati da Draghi», ha ammesso ma è anche vero che durante le conferenze stampa «erano tutti oggettivamente un pochino intimiditi. Lo capisco pure...».
Se fino a qui un pizzico di comprensione poteva essere plausibile, tutt' altro discorso è quello riferito alla domanda posta sulla fantomatica «lezione» che Meloni avrebbe dovuto trarre dalla polemica sollevata dalla Francia sul caso Ocean Viking. «Non so come avrebbero risposto i primi ministri europei a una domanda "ma lei ha imparato la lezione da...", mmm: non si fa!», ha sbottato lo storico volto di Rai1. «Le domande si fanno per sapere le cose, non per capire se uno ha imparato o no una lezione». «Si può dire "non rispondo a questa domanda" ma non si attacca la domanda», ha provato a difendere la posizione Formigli. Vespa a questo punto ribadisce lo stile deontologico: «Non si chiede a un primo ministro se ha imparato una lezione da un'altra situazione». Due a zero.
LA STOCCATA
Altro momento topico è stato quando proprio Vespa ha chiesto di poter intervenire sulle querelle Meloni-Saviano. Stoccata "in casa" del fattaccio: siamo proprio nello studio in cui lo scrittore napoletano diede della «bastarda» al leader di FdI. Su questo punto il giornalista è d'accordo con i difensori di Saviano: non va punito, anche se si tratta di «insulto da codice penale. Un premier però può farne a meno...». Ma c'è un ma: «Quello di cui un premier non può fare a meno è denunciare una persona che afferma che è corresponsabile della morte di un bambino. Si chiama "attribuzione del fatto determinato". Ho procurato la morte di un bambino in mare? Dimostramelo. Non c'entra "bastarda", non buttiamo la palla in angolo...». Formigli qui ha tentato l'estrema difesa: «La querela è stata fatta sul bastarda». E Vespa: «No, è stata fatta anche sul resto», come confermano le parole di Meloni al Corriere della sera. Il resto lo stabilirà un giudice: almeno su questo i due si sono trovati d'accordo. Per ciò che riguarda il risultato sul campo, anzi su Piazzapulita, il tre a zero "in trasferta" per Vespa è fuori discussione.