Diritto
Vespa: "Il vero motivo per cui Meloni deve querelare Saviano"
Bruno Vespa dalla parte di Giorgia Meloni. Accade a PiazzaPulita nella puntata in onda giovedì 1 dicembre in onda su La7. Qui Corrado Formigli tira in ballo la premier e la querela a Roberto Saviano. Lo scrittore aveva definito "bastarda" la Meloni. Il motivo? La politica del centrodestra su ong e sbarchi. Ecco allora che sulla questione interviene il giornalista: "Nel 1968 mi sono laureato con una tesi sui limiti penali e il diritto di cronaca. Luciano Violante dice che Saviano va punito perché ha detto ‘bastarda’, io invece ti dico di no. Perché è un insulto da codice penale, ma un Presidente del Consiglio può farne a meno".
Una difesa a Saviano? Non proprio: "Quello di cui un Presidente del Consiglio non può fare a meno è denunciare una persona che afferma che è corresponsabile della morte di un bambino in mare. Si chiama attribuzione del fatto determinato. Ho procurato la morte di un bambino in mare? Dimostramelo". Immediata la replica del conduttore che stizzito interviene: "La querela è stata fatta sul ‘bastarda’ ed è sul ‘bastarda’ che la Meloni ha replicato".
Ma Vespa tira dritto: "No, anche sul resto. Stiamo attenti, Corrado, abbi pazienza. Questo è il punto, non c’entra ‘bastarda’, non buttiamo la palla in angolo". Tra Saviano e il conduttore di Porta a Porta non scorre buon sangue: nel lontano 2016 quando il giornalista intervistò Salvo Riina, l’autore di Gomorra criticò il programma di Rai 1: "È stata l’intervista più pregna di messaggi mafiosi degli ultimi anni e Vespa non se ne è accorto".