Il lutto e gli haters
Lucarelli, sfogo drammatico: "Cosa è successo quando ho visto mia madre"
Selvaggia Lucarelli ribatte alle critiche e agli insulti che ha ricevuto sui social per aver partecipato all'ultima puntata di Ballando con le stelle, su Rai 1, dopo la morte per il Covid, di sua madre Nadia, 79 anni, che da tempo era malata di Alzheimer. "I familiari di persone che soffrono di Alzheimer sono in qualche modo preparati. Il momento in cui svanisce l'essenza della persona per quello che è stata, per come tu te la ricordi, è un altro", premette in una intervista a Il Corriere della Sera. E quel momento fu "due anni fa. Era rimasto solo il suo corpo, qualche sorriso, qualche sguardo in cui ci sembrava di scorgere un ricordo, un bagliore. Il vero addio è stato quando l'ho guardata negli occhi e ho capito che non mi riconosceva più", prosegue.
Ma sulle polemiche che si sono scatenate, "c'è un enorme corto circuito: siamo così abituati alla strumentalizzazione del dolore trasformato in pochi secondi in rivendicazioni, posizionamenti e fertilizzante per il proprio brand che se uno osa lasciarlo in una stanza, senza esibirlo e sventolarlo, viene additato come cinico", aggiunge Selvaggia Lucarelli: "Io non ho scritto cosa provo, ho scritto che è morta. E non accetto che mi si dica cosa dovrei provare. Si dà per scontato che la morte di un genitore debba voler dire sofferenza, dolore, che ci si debba chiudere in casa".
Quindi nessun pentimento per aver partecipato alla trasmissione: "Non lascio che la retorica pubblica e il giudizio e il pregiudizio nei miei confronti condizioni e limitino le mie scelte. Lo rifarei altre cento volte". Domani, martedì 22 novembre, "ci saranno i funerali a Imperia. Poi continuerò a vivere nel mio spazio mentale che riesce a essere una camera stagna rispetto a tutto il resto". Infine parla dell'ultimo incontro con sua madre: "Una settimana fa. Nonostante avesse il respiratore cercava ossigeno, aria. E non avrei mai voluto fosse quella l'ultima immagine che ho di mia madre. Non riesco a togliermela dalla testa, ma in realtà va bene così, perché mi ricorda in maniera indelebile cosa significa morire di Covid ancora oggi".