Ma davvero?
Concita De Gregorio, "Grazie De Luca" per gli insulti a Fontana
Se dare della "bast***a" a Giorgia Meloni, come ha fatto Michela Murgia, è "cultura" e non semplice insulto, forse non ci si deve stupire se il "troglodita" di Vincenzo De Luca al neo-presidente della Camera leghista Lorenzo Fontana viene salutato da Concita De Gregorio con un sorriso soddisfatto. E' l'indignazione a targhe alterne che tanto ha successo nei salottini progressisti di casa nostra.
"Non posso essere accusata di indulgenza verso De Luca, presidente della Regione Campania, che credo mi abbia citata in giudizio in automatico ogni volta che l'ho nominato, negli anni", esordisce nel suo commento su Repubblica la De Gregorio. Excusatio non petita, perché ecco partire l'applauso incondizionato nei confronti del governatore-sceriffo e delle sue intemperanze verbali. Stigmatizzate quando colpivano qualcuno di sinistra e apprezzate quando sono dirette dall'altra parte politica.
"Mi sono sempre chiesta come la sinistra potesse riconoscersi in un profilo così dispotico, diciamolo. Paternalista. Familista - ma la risposta è semplice, non discutibile: porta un sacco di voti, vince. È un leader, nelle sue terre, dunque meglio averlo con noi che contro. Lo capisco", prosegue Concita, conduttrice di In Onda su La7, prima di fare outing: "Ieri De Luca si è espresso sui nuovi presidenti delle Camere, in specie Fontana. Ha detto «hanno comprato i voti», lui conosce i mercati meglio di me, mi fido".
E ancora: appunto, il "Fontana troglodita". "Mi ha fatto simpatia, il coraggio. Subito Meloni è intervenuta con un post a dire sono le massime cariche dello Stato, attenti al vilipendio. Ma lui niente. Lui ha detto «rispetto a Fontana, Ferdinando di Borbone era un rivoluzionario. Fontana è pericoloso»". Che farà ora Concita? Prenderà le distanze? Nient'affatto: "Però insomma, ecco. Volevo dire che il mio consueto nemico in tribunale De Luca ieri mi ha fatto ridere. È cosa notevole, rara, lo ringrazio".