presidenza nel mirino
Concita De Gregorio contro La Russa: "Il collezionista di memorabilia del Duce"
Dopo Gad Lerner, ecco che anche Concita De Gregorio si appresta a dire la sua sul possibile passaggio di consegne tra Liliana Segre e Ignazio La Russa. Un passaggio che dovrebbe andare in scena oggi, giovedì 13 ottobre a Palazzo Madama. "Lei - scrive la giornalista sulle colonne de La Stampa - vittima dell’Olocausto nazifascista, lui collezionista di memorabilia del Duce che non celebra il 25 aprile – data della Liberazione dal nazifascismo medesimo". E fatta questa premessa, ecco che la De Gregorio ricorda che La Russa si chiama Ignazio Benito. Insomma, che le cose siano ben chiare. E da subito.
Ma ovviamente c'è di più, perché la giornalista si immagina cosa abbia provato il senatore di Fratelli d'Italia di fronte alla "promozione": "Colto da un primo piano nel momento che segna il riscatto di una vita: ride, non sta fermo nel banco. Era rimasto dietro lo stipite della porta, affacciato a vedere la campagna elettorale solo con un occhio per tutto il tempo, intimato di fare silenzio e tenere giù il braccio". D'altronde, prosegue senza indugio, "Giorgia Meloni non ha più bisogno di occultare la matrice, ha stravinto e vuole lui alla seconda carica dello Stato". Questa, è perciò il ragionamento, è "la sceneggiatura che siamo destinati a vedere".
Di che matrice stia parlando la De Gregorio, visto il tenore del pezzo, sembra chiaro. Ma La Russa e Fratelli d'Italia sono in buona compagnia, perché la conduttrice di La7 getta fango anche su Silvio Berlusconi. Il suo attacco al leader di Forza Italia inizia così: "Cercava il riscatto dalle sentenze, dall’onta di essere stato escluso dagli incarichi pubblici per via di certi inconvenienti giudiziari che neppure i suoi avvocati nominati ministri erano riusciti a evitargli". E la chiosa non è da meno: "Dicono, gli informati benissimo, che abbia smesso di reclamare per sé la Seconda Carica in cambio di un posto di peso, al governo, per Licia Ronzulli: in gioventù infermiera, poi grande ordinatrice di ingressi diurni e notturni in Villa, custode di confidenze assai intime, infine braccio destro e anche sinistro, filtro, centralinista, factotum e alter ego. Capitolo: il Cavaliere e la Donzella, la storia della letteratura a sostegno". Insomma, nulla di nuovo: la destra vince e la sinistra frigna.