Guerra e strategia
Rampini: "Perché Biden sta zitto". Usa nella trappola di Putin
"Devo confessare che ascoltando le reazioni americane io sono meno ottimista di voi". Federico Rampini, in collegamento con Barbara Palombelli a Stasera Italia su Rete 4, commenta così gli ultimi sviluppi della guerra in Ucraina e le mosse di Mosca. "La proposta di un incontro Putin-Biden al G20 viene da Putin, Biden per ora è rimasto molto prudente perché siamo di fronte a un paranoico narcisista che vuole accreditarsi come un interlocutore alla pari con l'America e con l'Occidente. L'Ucraina per lui è un vermiciattolo da schiacciare e non si disturba, non si scomoda a negoziare con Zelensky, il capo democraticamente eletto del paese che lui ha invaso. Vuole parlare direttamente con il leader degli Stati Uniti".
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"Rischia di essere una trappola - spiega Rampini, corrispondente del Corriere della Srera -. Se Putin avesse veramente delle intenzioni oneste riguardo a questo G20 dovrebbe preparalo con un cessate il fuoco, è nelle sue mani".
A Rampini fa eco Pier Ferdinando Casini. "Noi stiamo subendo la crisi, stiamo subendo l'invasione a spregio di ogni norma di diritto internazionale da parte di un paese su un altro paese, c'è una guerra non solo all'Ucraina ma in Ucraina a causa della Russia. E l'Europa può cercare di solidarizzare, cosa che sta facendo, può cercare di organizzarsi come sta facendo con molta più difficoltà sul gas, ma la questione di fondo è nei termini in cui hanno detto precedentemente Rampini e Mulè". "Anzi - conclude il senatore eletto con il Pd -, quando io sento tutte queste invocazioni sacrosante di pace, che io condivido e vorrei sottoscrivere simbolicamente, mi chiedo e chiedo: guardate che a queste tutte invocazioni manca l'interlocutore, perché l'interlocutore di queste richieste è l'unico che può realizzare la pace, se la vuole: e quell'interlocutore è Putin".