Capito?
Ilary Blasi e Totti, sentenza Feltri: "Quando impareranno le donne?"
La querelle tra Francesco Totti e Ilary Blasi fa parlare tutta Italia, Vittorio Feltri compreso. Una sapida storia di amori traditi, corna, vendette e velenosissime telenovelas giudiziarie che ogni settimana regala qualche colpo di scena in stile Dallas o, se preferite, Anche i ricchi piangono. Dopo il caso dei Rolex e delle borse griffate che i due ormai ex coniugi si sarebbero sottratti l'un l'altro dopo la rottura, ora spunta anche l'intera collezione di scarpe griffate extra-lusso che secondo l'accusa della conduttrice di Mediaset l'ex capitano della Roma le avrebbe fatto sparire nottetempo dal guardaroba della loro villa all'Eur, a Roma. Secondo il Messaggero, Ilary avrebbe presentato un ricorso d'urgenza davanti al Tribunale di Roma, chiedendone la restituzione.
Feltri, che era già stato profetico sulla coppia scoppiata Michelle Hunziker e Tomaso Trussardi consigliando alla showgirl svizzera di tornare con il rampollo (cosa puntualmente avvenuta, secondo radio-gossip), ora interviene sul settimanale Novella 2000 con una riflessione che pare cucita su misura sulle disavventure del duo Blasi-Totti. "Quando impareranno tutte le donne, pur libere e indipendenti, a mandarci al diavolo senza chiederci poi i soldi per fare la spesa?".
Il fondatore di Libero, caustico e puntuto come sempre, sintetizza così la storiaccia rosa: "Il negoziato tra Russia e Ucraina pare impossibile, ma anche quello tra Ilary Blasi e Francesco Totti, sembra essere tutt’altro che agevole, Si è detto di una richiesta di Ilary di 20mila euro di mantenimento soltanto per se stessa (oltre quella di 17.500 per i tre ragazzi), richiesta smentita dall’avvocato di lei e che mi era apparsa un ostacolo sulla via del perseguimento di una soluzione. In più non si comprendeva perché la conduttrice televisiva, la quale lavora e guadagna bene, per il fatto di essere stata sposata, dovesse farsi pagare a vita gli alimenti dall’ex coniuge. E infatti, mi dicono, pare non voglia niente per sé, ma a volte ci sono donne che vogliono la parità, però si attaccano strenuamente a certi 'privilegi' che non sono sintomo di tutela del genere femminile bensì retaggio di una cultura maschilista da rinnegare con forza, cultura che riteneva la donna soggetto da relegare in casa, impedendole così di lavorare conquistandosi l’indipendenza economica, dalla quale deriva l’emancipazione autentica in tutte le sue forme e declinazioni. Quando impareranno tutte le donne, pur libere e indipendenti, a mandarci al diavolo senza chiederci poi i soldi per fare la spesa?".