Arieccolo
Otto e Mezzo, Floris: "Segno di difficoltà", veleno contro Meloni
Contro Giorgia Meloni, che in punta di piedi si appresta a guidare il nuovo governo, si schiera Giovanni Floris. Il tutto a Otto e Mezzo nella puntata in onda venerdì 7 settembre su La7. Qui il conduttore di DiMartedì interpreta il silenzio di questi giorni della leader di Fratelli d'Italia come "un segno di difficoltà". E a Lilli Gruber spiega: "La sua storia ci espone ancora di più all'estero". Il riferimento è a quanto accaduto d'Oltralpe, dove la ministra francese Laurence Boone ha affermato minacciosamente che "vigileremo" sul nuovo esecutivo. Sul nostro. Proprio su questo Floris ammette che "è legittima e doverosa la speranza in quello che la Meloni farà d'ora in poi, ma dall'estero i dubbi su quello che è stato fino ad oggi rimangono e verranno utilizzati".
A maggior ragione secondo il giornalista, dopo che Draghi verrà sostituito dalla leader di Fratelli d'Italia: "Dall'estero si chiedono perché. A stupire anche il fatto che la Meloni abbia ereditato la sua agenda, eppure è difficile dimenticare alcune cose che aveva detto in precedenza come sul palco di Vox".
Nulla di nuovo, già settimane fa Floris etichettava come "fesserie" alcuni punti proposti dalla Meloni e ancor prima si diceva convinto che "queste posizioni debbano essere digerite in fretta". Dunque, la frecciata conclusiva: "Ma la Meloni quando sarà presidente del Consiglio e riceverà Sanna Marin, figlia di due madri, cosa le dirà? È chiaro che si ritroverà in difficoltà".