Ossessione e odio
PiazzaPulita, Formigli insulta FdI: "Liste di proscrizione e disprezzo, indegni"
Siamo alla prima puntata di PiazzaPulita dopo la vittoria di centrodestra, FdI e Giorgia Meloni alle elezioni politiche. La puntata è quella andata in onda su La7 ieri sera, giovedì 29 settembre. Ed ecco, ovviamente, uno scatenato Corrado Formigli, che come sempre apre la puntata con un attacco alla leader di FdI (puntata, come sempre, quasi interamente dedicata a lei, alla premier in pectore, con l'obiettivo di screditarla, di farla apparire come un pericolo per il futuro del nostro Paese).
Ma si diceva, Formigli. "Seguiremo i passi di questo governo, come abbiamo fatto con tutti i governi, col nostro occhio critico, come dobbiamo fare", premette nel suo pistolotto iniziale. "Però una cosa è importante: quando Giorgia Meloni dice che l'Italia ha scelto noi, si ricordi sempre che sono stati 7,3 milioni gli italiani che hanno votato lei. Questo le dà piena legittimità a governare e ad applicare il suo programma, ma deve ricordare che sono 7,3 milioni su 46 milioni di aventi diritto, sono circa uno su sette", rimarca. Il sottotesto, insomma, è che la Meloni non rispetterebbe le idee di oltre 30 milioni di italiani. Tendenzioso. Anzi, lunare.
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Ma Formigli pontifica e ribadisce: "Deve avere rispetto non solo per chi ha perso, ma per gli italiani che non appoggiano le sue idee e anche per l'informazione che la ha criticata". E che c'entra l'informazione? Ecco che c'entra: "Lo dico perché, probabilmente è la frizione che è scappata, questo tweet è stato fatto da un papabile ministro di FdI, si chiama Fazzolari. Mette insieme nel giorno del manifesto della Meloni questo manifesto, in cui vengono messi tutti insieme i nemici, giornalisti e politici".
Nel tweet, ecco un collage di volti tra cui quello di Formigli con la scritta "grazie". Semplice da interpretare: con i loro continui attacchi, hanno spinto FdI e la Meloni alla vittoria. Ma per mister PiazzaPulita c'è di peggio: "Mettere insieme giornalisti e politici in un'unica lista mostra un disprezzo dell'autonomia dell'informazione e mancanza della cultura sulla separazione dei poteri, l'informazione deve rimanere autonoma. Irridere in modo sguaiato e fare liste di proscrizione non è degno né di un leader né di chi pretende poi di avere un ministero", conclude. Già, parla di "liste di proscrizione", di "disprezzo dell'autonomia dell'informazione", di "irridere in modo sguaiato". Tutto per un tweet che sembra tutt'altro. Ma Corrado Formigli, ci si interroga, crede a quel che dice?