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Maratona Mentana, Paolo Mieli sotto-choc dopo il voto: "Mi è preso un colpo"

Gli italiani hanno deciso: sarà Giorgia Meloni a scegliere il prossimo presidente del Consiglio. L'esito del voto del 25 settembre è parso fin da subito abbastanza scontato. Eppure per Paolo Mieli ha preso in contropiede la comunità internazionale. Ospite della Maratona Mentana su La7, l'ex direttore del Corriere della Sera si dice sconvolto: "Stamattina a leggere tutti i giornali del mondo, soprattutto anglosassoni, mi è preso un colpo! Pensavo fossero più preparati a questa eventualità e invece hanno scritto che per la prima volta dall’epoca di Mussolini c’è un governo di estrema destra e che i tempi coincidono con il centenario della marcia su Roma il 28 ottobre". 

 

 

Un'accusa che lo storico dichiara vera a metà. Se Fratelli d'Italia - è il suo ragionamento - non ha "una parentela diretta" con la marcia su Roma, allo stesso tempo quella "è la sorgente" dunque bisogna fare i conti con se stessi. "Ogni volta che incontreremo qualcuno di fuori dovremo perdere mezz’ora a parlare di questo e a spiegare come stanno le cose", prosegue davanti alle telecamere di Enrico Mentana

 

 

Ed è proprio il conduttore a interrompere l'ospite: la storia infatti ha visto una situazione simile nel 1994 quando il primo Berlusconi aveva al suo fianco Gianfranco Fini, leader di Alleanza nazionale: "Abbiamo fatto le prove generali. Eravamo insieme in Germania e passavamo il tempo a dire ai nostri colleghi che non era ritornato il fascismo", "Esattamente questo - replica Mieli -. Ogni volta che ci sarà un problema con l’Europa di carattere bancario, monetario, economico o di politica internazionale, la questione del fascismo salterà fuori. Le classi dirigenti non faranno finta di niente".